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Il “miracolo” di Bilbao

by Alessandro Bianchi
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Bilbao

Bilbao è una città dei Paesi Baschi nel Nord della Spagna di circa 350.000 abitanti che fin dalla metà del 1800 è stata sede di industrie navali ubicate lungo il fiume Nevion sulle cui attività si basava l’economia cittadina.

Ma a partire dalla metà degli anni ‘70 del Novecento il sistema dei trasporti via mare subisce delle profonde modifiche che rendono marginale il porto e le connesse produzioni industriali che vengono progressivamente dismesse creando una situazione di grave crisi economica e occupazionale, oltre ad un ambiente urbano caratterizzato da degrado edilizio e con enormi problemi di inquinamento.

 

Una situazione di crisi dalla quale per molto tempo è parso impossibile uscire, fino a che all’inizio degli anni ’90 l’Amministrazione locale, in accordo con settori imprenditoriali, istituti finanziari, associazioni professionali, dipartimenti universitari, non decide di avviare un programma di interventi finalizzati a cambiare completamente la struttura economica, sociale e ambientale della città.

Per realizzare questo percorso si costituiscono due soggetti attuatori: l’Associazione pubblico-privata “Bilbao Metropoli 30”, alla quale viene affidato il compito di sviluppare ricerche ed elaborare progetti per la rigenerazione urbana, in particolare nella parte prospicente il fiume; la Società pubblica “Bilbao Ria 2000”, finanziata per il 50% dal Governo centrale e per il 50% dal Governo basco, che assume il compito di realizzare i progetti urbanistici e architettonici via via elaborati.

In una intervista di Beatrice Ruscio ad Ana Sancho, responsabile della comunicazione di “Bilbao Ria 2000”, si legge: “si è lavorato alla bonifica delle aree dismesse, alla delocalizzazione dell’area industriale, alla riqualificazione del porto, alla valorizzazione del fiume, al recupero dei quartieri degradati, al disinquinamento e alla gestione dei rifiuti e sono stati progettati e realizzati interventi di straordinaria importanza come la nuova metropolitana ad energia verde, un nuovo aeroporto, una rete tramviaria (Euskotran) efficiente ed ecologica, nuovi ponti tra i fronti urbani che affacciano sulle rive del Nevion, oltra al Museo Guggenheim di Frank Ghery, sicuramente l’opera più rappresentativa dell’intero processo di rigenerazione della città, che con il flusso dei visitatori che ha attivato ha ripagato in un solo anno l’intera spesa per la sua realizzazione”.

E’ quanto è realmente avvenuto in poco più di dieci anni, trasformando Bilbao da centro portuale-industriale in una città con una forte impronta culturale, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo, tecnologicamente avanzata e che, al contempo, garantisce un’alta qualità della vita ai suoi abitanti.

Al raggiungimento di questo risultato hanno contribuito alcune straordinarie opere:

  • la riqualificazione del porto, con il trasferimento delle attività industriali verso l’interno, liberando l’apertura verso il mare;
  • la costruzione di una nuova metropolitana ad energia verde, che nel 1998 ha ottenuto il premio per la metropolitana più pulita d’Europa;
  • la costruzione di un nuovo aeroporto – Paloma – su progetto di Santiago Calatrava;
  • il rifacimento delle strade con materiali innovativi che assorbono il CO2 presente nell’aria;
  • la realizzazione di una linea tramviaria – Euskotran – ecologico, pulito, efficiente, dalla periferia al centro storico;
  • la costruzione di nuovi ponti tra i due fronti urbani che si affacciano sulle rive;
  • la costruzione del Museo Guggenheim, su progetto di Frank Ghery, l’opera più rappresentativa dell’intero processo di rigenerazione di Bilbao, che ne è diventata il simbolo.

E’ per questo motivo che si è parlato ripetutamente del “miracolo” di Bilbao.

Ovviamente, come rilevato già in altre occasioni, non si è trattato di un miracolo bensì della corretta applicazione dei principi, dei metodi e delle tecniche propri della rigenerazione urbana che hanno dato luogo ad esperienze esemplari non solo a Bilbao, ma a Glasgow, a Freiburg im Breisgau, a Liverpool e nella Ruhr, per citare solo alcuni dei casi più rilevanti.

Esperienze nelle quali la rigenerazione ha assunto l’esatto significato di azione finalizzata a generare sotto altra specie una realtà pre-esistente che era de-generata tramite interventi a seguito dei quali viene ad essere modificata non solo la forma fisica dell’oggetto urbano, ma la sua stessa struttura economica e sociale.