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Il virus non conosce frontiere

by Carmela Merone
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frontiere UE

L’Autrice è Dirigente Scolastico.

Stiamo vivendo uno dei momenti più brutti della storia europea. Un’Europa in ginocchio davanti ad un nemico di cui non si conosce l’identità, invisibile, ma capace di colpire chiunque. Nessuno poteva immaginare di sprofondare in una recessione che non ha limiti: la sospensione del Patto di Schengen con la chiusura dei propri confini momentaneamente per trenta giorni. Di certo non si potrà più sostare con libertà sul territorio degli Stati membri. Ogni Paese per contenere il contagio ha chiuso le frontiere ai non residenti. Tuttavia, la Commissione europea ha sospeso il Patto di stabilità, ha preso tutte le misure necessarie a sostegno dell’economia stanziando un pacchetto di emergenza di circa 750 miliardi di euro, ha provveduto ad aiutare gli Stati membri a sostegno dei cittadini e delle imprese, ha elargito un Fondo europeo per gli investimenti, come incentivo alle banche per fornire liquidità alle piccole e medie imprese.

E pensare che fino all’inizio del nuovo anno il Programma Erasmus di mobilità studentesca, iniziato nel lontano 1987, era considerato la scoperta più ingegnosa dell’Unione Europea. Una rete di scambi, di studi, di esperienze, una generazione che ha studiato e viaggiato, che ha conosciuto nuove culture, che ha imparato le lingue, che si è sentita “a casa”, in un Paese diverso. Ora decine di migliaia di studenti italiani delle università e degli Istituti superiori si trovano ancora all’estero e la maggior parte di essi non sa come rientrare a casa con la chiusura dei collegamenti con l’Italia. In ogni caso chi rientra dall’estero, anche senza sintomi riconducibili al Covid-19, deve obbligatoriamente comunicare il proprio arrivo in Italia all’Azienda Sanitaria locale e per 14 giorni deve sottoporsi all’isolamento, ma sotto sorveglianza sanitaria.

Noi italiani stiamo ben contrastando la pandemia che ha colpito il nostro Paese, la nostra bella Italia da nord a sud, che attraverso l’arte, la cultura, il Made in Italy è riuscita a mettere in risalto l’unione di libertà, di valori, di opportunità, di sacrifici, di sfide, di responsabilità, di appartenenza. Una Penisola che in lungo e in largo ora sta respirando un clima sempre più avvilente a causa di questa emergenza, che allo stesso tempo ci ha fatto scoprire il valore della vita, da custodire bene, la gioia degli affetti familiari, le tenerezze, i momenti magici, le cose fatte a misura d’uomo. Sicuramente supereremo anche questo momento, come tanti altri, senza sapere nemmeno come abbiamo fatto nel superarlo, come ne siamo usciti vivi e se siamo per davvero sicuri che sia finita. Una cosa però è certa, e non ci sono dubbi, il virus non conosce frontiere!!!