fbpx
Home Ambiente Ischia aggrappata all’emergenza

Ischia aggrappata all’emergenza

by Giuseppe Grimaldi
0 comment

2475 gli sfollati, di cui 2195 assistiti mediante il Contributo di autonoma sistemazione e 280 alloggiati, tuttora, in strutture alberghiere. Almeno 300 persone che dal giorno del sisma non hanno più trovato un’occupazione.

1060 le unità immobiliari per le quali è stato dichiarato un esito di inagibilità temporanea, parziale ovvero totale. 640 esiti riguardano immobili completamente inagibili, tra i quali almeno 30 tra strutture ricettive e ristoranti, sei scuole e il Municipio di Casamicciola. Ancora oggi, richieste di ulteriori nuovi sopralluoghi di agibilità.

Alcune zone, cosiddette “rosse”, nei Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno individuate nei giorni immediatamente successivi al sisma, che perimetrano un patrimonio edilizio interessato da un quadro fessurativo con danni gravissimi e completamente inibite per le quali, seppur oggetto di specifiche riduzioni, è ancora assicurato il presidio mediante contingente di personale militare.

A quasi 18 mesi dal sisma sono ancora in corso di realizzazione gli interventi urgenti sul patrimonio pubblico, quelli relativi alla messa in sicurezza dei beni culturali mobili ed immobile e, in particolare, ancora in fase di individuazione e definizione quelli finalizzati a consentire la ripresa dell’attività scolastica.

Nonostante tutto il lavoro complesso e difficile che si è svolto giorno dopo giorno e che continuerà a svolgersi fino all’ultimo minuto utile, i numeri e i fatti che sono stati ad oggi rappresentati testimoniano con forza che le criticità di questa emergenza non sono ancora del tutto messe alle spalle delle comunità che le hanno subite. Alle spalle soprattutto di una popolazione colpita che da mesi vive nell’incertezza e nella precarietà di stanze d’albergo, che da mesi rincorre la normalità. Di ragazzi in cerca di stabilità nelle loro scuole. Basta voltarsi a guardare i borghi di Casamicciola e Lacco Ameno ed in parte quelli di Forio per comprendere.

E’ in questa ottica che l’emergenza non è affatto superata. Garantire ancora il soccorso e l’assistenza primaria alla popolazione, risolvendo anche le piccole esigenze quotidiane delle persone, e, parallelamente, consentire un più agile lavoro della fase di ricostruzione – impresa alquanto complessa e sicuramente di non rapidissima definizione – è, di fatto, la vera grande richiesta che viene dal territorio e dalle persone.

L’aver garantito in maniera continua l’assistenza primaria agli sfollati è stato il grande miracolo di questa emergenza, la certezza di veder liquidato il contributo di autonoma sistemazione agli sfollati, con una tempistica certa se paragonata ad altre analoghe esperienze.

Guardando altrove, ad altre catastrofi, i tempi e i fatti restituiscono un quadro molto più articolato e complesso che fa dell’emergenza dell’isola d’Ischia, sotto certi aspetti, un modello. E di questo sarò sempre grato, in primis, alla struttura commissariale per il grande sforzo profuso da ognuno e, poi, alle Amministrazioni comunali per l’impegno continuo e costante che hanno assunto nonostante le innumerevoli criticità cui hanno dovuto far fronte dal giorno del terremoto che hanno inciso, non poco, sull’ordinaria gestione comunale.

Ben oltre 2000 adesioni ad una petizione popolare con la quale viene richiesta con forza la proroga dello stato di emergenza, la sensazione di una manifestazione di bisogno e di necessità da parte della popolazione, al quale ci si vuole aggrappare come simbolo di una comunità che da diciotto mesi convive quotidianamente con rilevanti danni e disagi.

Lo stesso Presidente della Regione Campania, alla presenza del Capo Dipartimento della protezione Civile Nazionale, ha annunciato lo scorso 9 gennaio – nel corso dell’incontro tenutosi a palazzo Santa Lucia sui temi di protezione civile e rischio vulcanico nelle aree Flegree e Vesuviane – la ferma volontà di reiterare la richiesta di proroga dello Stato d’Emergenza in quanto ritenuta necessaria anche alla luce delle istanze giunte dal territorio con la richiesta di proroga formulata congiuntamente dai sindaci di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno il 31 dicembre scorso, a sostegno della sollecitazione mossa dalla popolazione con la sottoscrizione della petizione.

Sullo stato di attuazione dell’emergenza in corso è stato analiticamente relazionato nel merito, così come sulle condizioni che hanno determinato la riproposizione della proroga di ulteriori 180 giorni, fino a tutto il 21 agosto 2019, termine par altro richiesto lo scorso luglio, contestualmente ad un ulteriore stanziamento di 6 milioni di euro per l’assistenza e il soccorso alla popolazione.

La situazione emergenziale persiste e continuano a ricorrere i presupposti previsti dall’art. 24, comma 3, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, cosiddetto Codice della Protezione civile, come da richiesta formalmente trasmessa dal Presidente della Regione Campania, il 15 gennaio scorso, al Presidente del Consiglio dei ministri e al Capo Dipartimento della protezione civile.

Ora si dovrà solo attendere la decisione del Governo nel merito.

di Giuseppe Grimaldi, commissario delegato Emergenza sisma Ischia