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Lavorare e studiare in Pegaso.

by prof. Anna Scotto di Santolo
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Che cos’è una università telematica? Come si svolge la didattica? Sono le domande che mi posi quando vinsi il concorso alla Pegaso. Sarei stata in grado di svolgere al meglio il mio incarico, nonostante insegnassi da diversi anni presso università statali?

La cosa più complessa è la preparazione del materiale didattico, che deve seguire rigide linee guida, protocolli di qualità nei quali rientrano, tra l’altro, il rispetto dei tempi di registrazione legati a precisi studi sull’attenzione e sulle problematiche di connessione.

Un altro elemento importante è l’assenza degli studenti durante le lezioni, che a volte porta disattenzione. Anche il professore più narcisista in assenza di un feedback può trovarsi in difficoltà.

Inoltre, il life-long learning non è rivolto solo agli studenti ma anche ai docenti, che devono seguire seminari e corsi di approfondimento,soprattutto per quanto riguarda la didattica e-learning, il modello di assicurazione di qualità dell’Ateneo e di autovalutazione, valutazione e accreditamento (AVA2).

Si tratta, poi, di rivedere e aggiornare le video-lezioni con relative dispense, diapositive, test di verifica ed elaborati progettuali.

Dopo circa cinque anni e due corsi in attivo, Geotecnica al corso L7 Ingegneria Civile e Sicurezza delle Fondazioni in zona sismica per la laurea specialistica LM26, posso affermare che è un lavoro molto più faticoso, nei primi anni di messa a punto di un nuovo corso di studi, per il docente che per il discente.

Ma quante sono le Università Telematiche? Come e perché sceglierle?

L’offerta formativa per le 11 università Telematiche riconosciute dal MIUR è vasta e non sempre omogenea, per cui i dati seguenti, estrapolati dall’anagrafe sugli studenti (http://anagrafe.miur.it/php5/home.php), sono analizzati con riferimento agli iscritti alle lauree triennali a partire dall’anno accademico 2013/2014, anno di apertura di Ingegneria per l’Università Telematica Pegaso. All’apertura di L7 gli immatricolati (1.649) rappresentano il 35% del totale immatricolati alle 11 telematiche, ma non raggiungono l’1% (0,72% su 229.568) degli iscritti alle triennali e percentuale ancora inferiore (0, 61%) del totale degli immatricolati pari a 268.820. Nell’A.A. 2014/2015 decrescono leggermente gli immatricolati alla Pegaso (1.137) ma con un trend crescente per le telematiche (5.026). Nell’AA 2015/2016 il trend si inverte: 1.468 (25%) con una distribuzione pari al 77% di uomini e 23% di donne. Nell’AA 2016/2017 aumentano fino a 3.035 immatricolati alla Pegaso, rappresentando il 37% degli iscritti alle triennali telematiche (su 8140) con un incremento del 10% anche nelle quote rosa (67% uomini e 33% donne) superando l’1% sia degli iscritti delle telematiche (1.19%) sia degli immatricolati alle triennali totali (1.05%).

In definitiva, mentre l’università tradizionale, dopo anni di rosso, sta ritrovando un leggero incremento (quasi il 5%) delle sue matricole, le università telematiche negli ultimi cinque anni sono protagoniste di un vero e proprio boom, arrivando a sfiorare la quota di 70 mila iscritti totali. Non si tratta solo di giovani, ma di adulti, alla ricerca di un miglioramento della propria carriera.

Gli studenti di qualunque età sono seguiti in tutto il loro percorso, dalla scelta iniziale in ingresso e in itinere durante il corso di studi, attraverso i tutor e in uscita attraverso il job-carrer-placement. Gli appelli sono frequenti, sempre rispettati o, se modificati, comunicati in tempo utile e, grazie alle numerose sedi di esame in tutta Italia, è possibile pianificare e programmare il proprio percorso comodamente da casa. E’ attivo anche Erasmus plus e numerosi master e corsi post-laurea. Grazie alla partecipazione di Pegaso al Centro di Ricerca Benecon si dispone anche di laboratori all’avanguardia.

In questi anni ho imparato molto dalle tesi degli studenti che ho avuto il piacere di seguire. Durante le sedute di laurea vengono trattati numerosi argomenti collegati, spesso, con l’esperienza pregressa del discente diversamente giovane che la riversa e oggettiva nel suo elaborato finale.

Per noi docenti, ripeto, è un lavoro impegnativo. Ci sono esami tutti i mesi con più sedute, correggiamo elaborati a go go; rispondiamo alle e-mail e ai forum entro 24 ore e cerchiamo di essere presenti anche sui social. C’è poi il lavoro di ricerca, che portiamo avanti con fatica per la difficoltà di accedere ai relativi fondi (partecipiamo a bandi POR, PON, PRIN ecc.).

Facciamo ogni sforzo per far dare il meglio a tutti gli studenti, valorizzandone le qualità seguendo l’approccio del ciclo o ruota di Deming Plan, Do, Check e Act , con 10 corsi di laurea, 127 Master, 20 corsi di perfezionamento, 1 scuola di specializzazione , 3 certificazioni, 9 accademie, 58 alta formazione.

Oltre 60mila studenti ce l’hanno fatta!

di prof. Anna Scotto di Santolo