In un fortunato saggio del 2017, “Destinati alla guerra. Possono l’America e la Cina sfuggire alla trappola di Tucidide?”, il professore emerito di Harvard Graham Allison indaga i diversi aspetti della contesa tra Stati Uniti e Cina attraverso quella che definisce “la trappola di Tucidide”, adattando allo scenario geopolitico contemporaneo l’ipotesi avanzata dallo storico ateniese per esporre le ragioni della “Guerra del Peloponneso” che oppose Atene e Sparta e divise il mondo greco del V secolo: “A iniziarla (la guerra) furono entrambi, Spartani e Ateniesi, dopo aver dichiarato decaduta la pace trentennale (446 a.C.) che era stata stipulata dopo la presa dell’Eubea. Quanto alle ragioni per cui denunciarono quella pace, ho premesso al racconto le cause e i dissensi, perché nessuno un domani debba ricercare per quali ragioni si sia prodotta in Grecia una guerra così immane. Ma la motivazione più profonda, sebbene anche la più inconfessata, io credo fosse un’altra: la crescita della potenza ateniese e il timore che ormai incuteva agli Spartani resero inevitabile il conflitto” (trad. Luciano Canfora).
«Dal momento che la rapida ascesa della Cina rappresenta una sfida per il predominio consolidato dell’America, le due nazioni corrono il rischio di cadere in quella che Tucidide, lo storico dell’antica Grecia, per primo identificò come una trappola mortale. Nel descrivere la guerra che duemilacinquecento anni fa devastò le due principali polis della Grecia classica, egli chiarì che: “La crescita della potenza ateniese e il timore che ormai incuteva agli spartani resero inevitabile il conflitto” (…).
Lasciando da parte le intenzioni, quando una potenza in ascesa minaccia di spodestarne un’altra al potere, la sollecitazione strutturale che ne deriva rende lo scontro violento la regola e non l’eccezione. Così è accaduto tra Atene e Sparta nel V secolo a.C., tra Germania e Gran Bretagna un secolo fa e per poco non ha portato alla guerra tra Unione Sovietica e Stati Uniti negli anni Cinquanta e Sessanta. Come molti altri, anche Atene era convinta che il proprio progresso fosse innocuo (…).
La trappola di Tucidide riguarda il naturale quanto inevitabile scombussolamento che si genera quando una potenza in ascesa minaccia di spodestare il potere dominante. Ciò può avvenire in ogni ambito; tuttavia, le sue implicazioni sono estremamente pericolose negli affari internazionali. Proprio perché l’esempio originale di questa trappola finì per risolversi in una guerra che mise in ginocchio la Grecia antica, nei secoli successivi questo fenomeno ha tormentato tutte le diplomazie. Oggi essa sta conducendo le due maggiori potenze mondiali verso un cataclisma che nessuno desidera, ma che potrebbero dimostrarsi incapaci di evitare.
(…) L’eventualità che Cina e Stati Uniti si ritrovino in guerra appare tanto improbabile quanto insensata. Tuttavia, i centenari che ancora serbano memoria della prima guerra mondiale ci ricordano la follia di cui è capace l’essere umano. Quando diciamo che la guerra è “inconcepibile”, si tratta forse di un’affermazione che riguarda ciò che è possibile nel mondo oppure solo ciò che le nostre menti limitate riescono a concepire?»
Graham Allison, Destinati alla guerra.