Home In evidenza LE CITAZIONI: Battiato. Povera patria

LE CITAZIONI: Battiato. Povera patria

Franco Battiato

by Ernesto Scelza
0 comments

È il testo del brano ‘Povera patria’, del 1991, che il cantautore Franco Battiato inserisce nell’album ‘Come un cammello in una grondaia’. Gli anni cui si riferisce Battiato sono quelli torbidi della crisi della politica italiana che sfocerà nelle inchieste di ‘Mani Pulite’ sulla corruzione, quelli della strategia della mafia di ‘Cosa nostra’ segnata negli anni 1992 e 1993 con le stragi di Capaci, di via d’Amelio, di Firenze e Milano: un intero ‘sistema’ sta per crollare. Alla sua uscita suonò una novità è l’uso del termine “patria”, allora poco utilizzato, visto l’abuso che ne era stato fatto in epoche precedenti, nel periodo del Risorgimento, poi nella esaltazione della Prima guerra mondiale, infine nella retorica del ventennio fascista. La parola tornerà di uso comune grazie all’impulso del presidente Carlo Azeglio Ciampi: “Battiato è stato in questo senso un anticipatore”.

 

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos’è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.

Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore…
ma non vi danno un po’ di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?

Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.

Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.

Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.

Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po’ da vivere…
La primavera intanto tarda ad arrivare.

Povera patria.

Leave a Comment