‘Crepuscolo degli idoli ovvero come si filosofa col martello’ recita il titolo completo di questo libro che Nietzsche scrive nel 1888 e pubblica nel 1889, in cui, nel quinto capitolo, è inserito questo famoso e breve testo: ‘Storia di un errore’. L’opera richiama il ‘Crepuscolo degli dei’ di Wagner, uno dei suoi maestri giovanili, ma vi aggiunge un provocatorio “come si filosofa col martello”. Gli idoli sono le vecchie verità cui gli uomini hanno creduto. Sulla scia di Socrate, che per Nietzsche ha corrotto l’anima greca col veleno della “ragionevolezza a tutti i costi”. Da qui l’errore che si perpetua da allora.
«Come il “mondo vero” finì per diventare favola. Storia di un errore
1. Il mondo vero raggiungibile per il saggio, il pio, il virtuoso, – egli vive in esso, egli è esso.
(La più antica forma dell’idea, relativamente intelligente, semplice, convincente. Riscrittura della proposizione «io, Platone, sono la verità».)
2. Il mondo vero, per adesso irraggiungibile, ma promesso per il saggio, il pio, il virtuoso («per il peccatore che fa penitenza»).
(Progresso dell’idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile, – diventa donna, diventa cristiana…)
3. Il mondo vero, irraggiungibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo.
(L’antico sole in fondo, ma attraverso nebbia e scepsi; l’idea divenuta sublime, pallida, nordica, königsberghiana.)
4. Il mondo vero – irraggiungibile? Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto anche sconosciuto. Perciò nemmeno consolante, salvifico, vincolante: a che cosa potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?…
(Grigio mattino. Primo sbadiglio della ragione. Canto del gallo del positivismo.)
5. Il “mondo vero” – un’idea che non è più utile a nulla, nemmeno più vincolante, – un’idea divenuta inutile, superflua, quindi un’idea confutata: eliminiamola!
(Giorno chiaro; prima colazione; ritorno del buon senso e della gioiosa serenità; vergogna di Platone; confusione indiavolata di tutti gli spiriti liberi.)
6. Abbiamo eliminato il mondo vero: quale mondo resta? Forse quello apparente?… Ma no! con il mondo vero abbiamo eliminato anche quello apparente!
(Mezzogiorno; momento delle ombre più corte; fine dell’errore più lungo; punto più alto dell’umanità; INCIPIT ZARATHUSTRA).»
Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli (Trad. Ferruccio Masini).