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Le Universiadi tornano alla Regione

by Piera De Prosperis
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In un precedente articolo abbiamo discusso della dislocazione del villaggio olimpico alla Mostra d’Oltremare, abbiamo espresso la nostra opinione contraria all’utilizzo selvaggio del giardino, ci sembrava di aver partecipato ad una discussione, una delle tante che, comunque, non sembrava mettere in discussione la realizzazione del progetto sportivo.

Oggi le cose sono cambiate, tutto appare in bilico: addirittura la manifestazione stessa appare compromessa. Non si è ancora trovata una soluzione definitiva sul villaggio e intanto i tempi stringono.

Dalla riunione di giovedì 12 luglio, presenziata da tutti gli esponenti istituzionali coinvolti e coordinata dal sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, è emersa la volontà del Governo di assegnare la responsabilità dell’organizzazione dell’evento agli Enti locali, con la nascita di una nuova cabina di regia, presumibilmente a carattere regionale, e la nomina di un super commissario, con il coinvolgimento della ritrovata Agenzia Regionale per le Universiadi – ARU (ma che fine aveva fatto?).

Il problema è sempre il villaggio olimpico. Adesso si è ritornati alle navi con l’aggiunta di un’area di parcheggio adiacente alla Mostra. E intanto la città aspetta. Gli interessi in ballo sono tanti, la ricaduta, in termini di investimenti in ogni settore, importante.

Venti milioni di euro sono i soldi che la Regione ha versato alla Fisu, la federazione internazionale degli sport universitari, per portare le Universiadi in Campania. Un finanziamento che si aggiunge ai 270 milioni, 170 regionali e 100 del Poc Università, sempre destinati alla Campania, investiti per il rifacimento degli impianti sportivi di Napoli e della regione e l’organizzazione dei giochi. Un eventuale flop di Napoli 2019 significa un buco economico enorme e un inevitabile intervento della magistratura contabile.

All’uscita dall’incontro “Sono soddisfatto – dice De Magistris – oggi era in discussione l’annullamento delle Universiadi, e invece è andata bene”. Ma soprattutto aggiunge: “la notizia buona è che alla fine è venuta fuori la coesione istituzionale e la decisione di mettere in campo un’azione normativa, immagino legislativa, in direzione del rafforzamento degli enti locali. Sono curioso, come tutti, di vedere come sarà il provvedimento“.

Anche noi. Sembra tanto che la patata bollente sia tornata nelle mani di De Luca che se ne era liberato, ma c’è il rischio dello scaricabarile.

“Sentite tutte le parti, il sottosegretario Giorgetti si riserva di individuare un quadro normativo che consenta di poter andare avanti, perché ha preso atto che gli Enti locali … hanno molta passione per portare avanti il progetto. Si dovrà quindi individuare una cabina di regia diversa rispetto a questa nazionale”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi.

“Si scende di livello nominando un supercommissario – ha sintetizzato il capo dello sport italiano – con un coinvolgimento in primissima battuta degli enti locali direttamente nella questione. Il governo non ha dunque voluto staccare la spina ma ha detto agli enti locali di assumersi le loro responsabilità, come confermato dal governatore De Luca e dal sindaco di Napoli De Magistris”.

In termini pratici cosa vuol dire questa scelta politica? Avete voluto la bicicletta ed ora pedalate. Certo adesso è un problema di De Luca, come francamente è ovvio che sia. E dovrà anche collaborare con De Magistris. E come faranno a convivere? Dovranno deporre le armi e dialogare, accordarsi in nome della riuscita dell’iniziativa che anche agli occhi più ingenui sembra su una china pericolosa.

Ce la faranno Caino e Abele, Romolo e Remo, Eteocle e Polinice a non uccidersi a vicenda in un clamoroso omicidio/suicidio politico? Staremo a vedere. Su di noi avremo gli occhi dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale che si aspetta l’ennesimo flop, ma come diceva Eduardo: S’adda aspettà, Amà. Adda passà ‘a nuttata.

di Piera De Prosperis