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Lezioni di Storia Festival. “Noi e Loro”

by Piera De Prosperis
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Dal 27 febbraio al 1 marzo 2020, si terrà a Napoli la seconda edizione di Lezioni di Storia Festival. Sembra quasi strano utilizzare il termine Festival per un evento che mette al centro la Storia. Eppure, non c’è alcuna contraddizione tra la definizione ed il contenuto. Perché davvero a Napoli in quei giorni si festeggia la Storia. La si porta al centro della scena, come motivo di dialogo, in una serie di luoghi. Al Teatro Bellini (sede principale), al MANN, al MADRE, al Conservatorio di San Pietro a Majella, all’Accademia di Belle Arti e al Liceo Vittorio Emanuele II. Napoli diventa crocevia di discussione.

Ideato e progettato da Editori Laterza, organizzato dall’Associazione “A voce Alta” e dalla Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini, il Festival è la naturale evoluzione degli appuntamenti Lezioni di Storia, che già da dieci anni si svolgono in varie città. A Napoli, per il secondo anno, è Festival. Cresciuto con l’intento di avvicinare alla Storia il maggior numero possibile di ascoltatori. La formula è quella di far discutere storici, giornalisti e divulgatori di fama internazionale (come lo storico Alessandro Barbero, star di Raistoria) su una tematica di grande attualità. Quest’anno l’argomento è NOI E LORO. Comprendere le ragioni e i modi in cui l’umanità fin dalle sue origini si è costituita e divisa in ‘noi’ e ‘loro’.

Si parlerà del rapporto dei greci e dei romani con i “barbari”, ponendosi la questione del razzismo nell’antichità. Si tratteranno i conflitti tra donne e uomini sul lavoro ed in famiglia. Attraverso Dante, si rifletterà sul conflitto tra guelfi e ghibellini o dell’identità religiosa nel rapporto tra cattolici e fedeli di altre religioni durante il Novecento. L’identità si costruisce anche attraverso l’alimentazione o una fede sportiva. Ci sarà una lezione sulla visione della storia di Totò. A questi, che sono solo alcuni degli incontri previsti, si aggiungono eventi di musica e spettacolo.

Come si evince dal titolo della manifestazione e dai contenuti proposti, l’intento è quello di discutere della presunta estraneità tra il noi, il dentro, il caldo rassicurante focolare domestico e il fuori, l’estraneo, lo straniero. Un antico detto napoletano diceva: “legami mani e piedi e mettimi in mezzo ai miei”. E’ proprio questa mentalità che va sconfitta. L’altro siamo noi, non è sangue prestato ma il nostro stesso, uguale di colore e composizione, mescolato da sempre attraverso gli infiniti contatti della storia. Dagli incontri ne apprenderemo alcuni.