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Venezia. No all’omicidio del porto

by Redazione
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Vi avevamo preannunciato la manifestazione: E se rovesciassimo Venezia, prevista per ieri. Ebbene, gli organizzatori l’hanno valutata una svolta storica.

Più di 80 imbarcazioni fra rimorchiatori, chiatte, barche da ormeggio e da lavoro hanno solcato le acque di Venezia, accompagnate dal rumore assordante delle sirene. Le Istituzioni, le rappresentanze imprenditoriali nazionali e locali, il mondo del lavoro, hanno presentato un fronte comune per la difesa del porto. Tutti concordi nel ritenere che, senza porto, la città lagunare sia destinata a morire, con danni incomparabili per tutto il nord-est.

L’iniziativa, voluta da Agenti Marittimi e Federagenti, è culminata con la firma di un manifesto per il rilancio della città-porto. Sottoscritto, per primo, dal Sindaco Luigi Brugnaro.

Lo pubblichiamo qui integralmente. Senza giudizi o valutazioni di sorta, ma solo per completezza d’informazione.

L’evento di ieri è stata anche l’occasione per contrastare le presunte fake news che sarebbero state costruite in questi anni. Le principali, a detta degli organizzatori, sarebbero queste.

Il canale petroli è la causa dell’acqua alta. Il che non avrebbe alcun fondamento scientifico.

Il canale petroli e le navi distruggono la laguna. Laddove la vera causa del degrado sarebbe il moto ondoso indotto dal vento e le navi rappresenterebbero una componente secondaria.

Il canale Vittorio Emanuele II era un canaletto. Invece avrebbe avuto originariamente una profondità di 10,5 metri, ma la mancata manutenzione ne avrebbe provocato l’interrimento.

Inquinamento dell’aria colpa delle navi. I dati sulla qualità dell’aria direbbero il contrario, con un’incidenza delle attività portuali pari all’8% in estate e al 2% in inverno.

Le grandi navi causano il moto ondoso in bacino. Ma lo studio di Luigi D’Alpaos dimostrerebbe che l’altezza d’onda massima sarebbe di 40 cm.

I crocieristi sono gli invasori di Venezia. Invece rappresenterebbero solo il 5% dei flussi turistici.

Per contro, sarebbe vero che il sistema porto è la ricchezza di Venezia. Con 92.284 posti di lavoro e un fatturato di 21 miliardi.