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Ministero del made in Italy. La proposta di legge di AEPI

by Noemi Vorro

E’ stata presentata ieri, in conferenza stampa alla Camera, la proposta di legge per la istituzione del Ministero per il made in Italy, promossa da AEPI. L’obiettivo esplicito è quello del supporto, tutela e promozione delle eccellenze.

Un’idea bipartisan e trasversale – sottolinea Mino Dinoi, Presidente della Confederazione AEPI, l’Associazione Europea dei Professionisti e delle Imprese – che guarda alla necessità di un referente unico per le nostre aziende. Una regia unica affidata a una figura istituzionale che possa definire una strategia mirata. Se le esportazioni italiane registrano un trend positivo in termini di fatturato, è giusto affidare ad un Ministero unico salvaguardia, sviluppo e commercio dei prodotti a marchio italiano. Pensiamo vada modificato il decreto legislativo n. 300 del 1999, riorganizzando funzioni e competenze oggi purtroppo frammentate all’interno dei vari Ministeri, dallo Sviluppo Economico agli Affari Esteri o l’Agricoltura”.

La proposta ha già registrato le firme dei primi parlamentari. Mariastella Gelmini e Benedetta Fiorini, di Forza Italia. Luca Lotti, del PD. Gian Marco Centinaio, della Lega. Cosimo Ferri, di IV. Fabio Rampelli, di Fd’I. Alessandro Colucci, del Gruppo Misto NCI-USEI.

La campagna di sensibilizzazione di AEPI proseguirà, il prossimo 17 febbraio, con l’inaugurazione della sede di Bruxelles. il giorno successivo si terrà la tavola rotonda, presso il Parlamento Europeo, dal titolo: “Il #Madeinitaly in Europa è un’opportunità per le imprese italiane”. Infine, il 5 marzo a Roma, la prima conferenza programmatica di AEPI sui temi della proposta di legge.

Ma quali sono le funzioni previste per il costituendo Ministero?

  1. a) iniziative di formazione e informazione sulle opportunità offerte dai mercati esteri alle imprese;
  2. b) supporto alle manifestazioni fieristiche italiane a livello internazionale;
  3. c) valorizzazione delle produzioni di eccellenza;
  4. d) tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti;
  5. e) sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche tramite campagne di promozione strategica;
  6. f) contrasto al fenomeno dell’italian sounding;
  7. g) sostegno all’utilizzo degli strumenti di e-commerce da parte delle piccole e medie imprese;
  8. h) sostegno ad iniziative di promozione delle opportunità di investimento in Italia, nonché di accompagnamento e assistenza degli investitori esteri in Italia;
  9. i) utilizzo di strumenti informatici e piattaforme finalizzate alla promozione delle produzioni artigianali e dei prodotti manifatturieri;
  10. l) tutela all’estero del made in Italy, delle indicazioni geografiche protette e della proprietà intellettuale.
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