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Procida ha vinto. La cultura non isola

by Piera De Prosperis
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Procida

Procida: il silenzio delle sue vie, la foggia quasi orientale delle case, spesso a vivaci tinte, gli angoli affacciati pittorescamente alle marine o addensati in punte solitarie (Terra murata) le danno un grande fascino.

Questa è la descrizione che la guida del Touring fa di Procida, la più riservata del gruppo delle Isole flegree, continuazione dei Campi Flegrei, con i quali condividono l’origine vulcanica.

Oggi Procida è agli onori della cronaca. La sua proverbiale estraneità alle luci dei riflettori, rispetto a Capri e ad Ischia, è totalmente rimossa e addirittura fuori luogo.

Procida è capitale italiana della cultura per il 2022, battendo la concorrenza di Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Piave di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania, Volterra. Per la prima volta vince un piccolo centro, con diecimila abitanti, non un capoluogo di provincia o di regione.

Il titolo del progetto con cui l’isola ha vinto è La cultura non isola. I curatori del progetto hanno tenuto a sottolineare l’importanza dell’apertura alla comunità, chiudersi nei propri confini non paga in termini di cultura ma anche e soprattutto in termini economici. L’idea è quella di coniugare il territorio, le sue bellezze e potenzialità paesaggistiche ed agricole, con una vocazione turistica che sia rispettosa della diversità, aiutandola a resistere anziché a scomparire inghiottita dalla globalizzazione della vacanza.

Sono in programma 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati. Cinque le sezioni del programma. Procida inventa: mostre, cinema, performance. Procida ispira: progetti che candidano l’isola quale fonte d’ispirazione, sia come luogo reale che come spazio dell’immaginario. Procida include. Progetti di inclusione sociale che utilizzano i linguaggi dell’arte come strumenti di espressione dell’individuo posto in relazione alla collettività. Procida innova. Progetti che promuovono il rapporto tra cultura e innovazione, favorendo momenti di confronto tra la comunità nazionale degli innovatori e la comunità locale, in un percorso di ripensamento strategico del proprio patrimonio culturale. Procida impara. Progetti che promuovono il rafforzamento di una comunità educante, mediante la creazione di alleanze aperte che mirano al coinvolgimento di tutti i soggetti territoriali dal pubblico al privato sociale. Le iniziative si svolgeranno per l’intero anno con il contributo di un milione di euro del Ministero dei Beni Culturali.

Il progetto si propone, quindi, non solo di aprire le ideali frontiere dell’isola. Ma anche di creare un coinvolgimento culturale e lavorativo a lunga scadenza che possa essere fruttuoso non solo in tempi brevi ma soprattutto a lunga durata. Il sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino, ha definito questa vittoria una metafora di tante comunità che hanno riscoperto l’entusiasmo e l’orgoglio per i loro territori e con questo titolo vogliono costruire un riscatto importante per le proprie terre.

Non più solo la Procida di Lamartine, con la sua dolce Graziella, o quella della Morante, dove Arturo compie il suo viaggio di iniziazione verso l’età adulta, o quella di Troisi, che ha cambiato con il successo del film il nome della spiaggia del Pozzo Vecchio in Spiaggia del Postino. Ma l’isola aperta alla modernità, nel rispetto della sua cultura.

Ricordo una giornata di sole settembrino a Terra murata, a gustare l’insalata di limoni, un piatto povero fatto con i limoni di pane, nato dalla tradizione contadina. Le donne di Procida realizzavano questa pietanza fresca e sostanziosa per i loro mariti in sostituzione del classico pane e pomodoro, perché i limoni sull’isola erano più abbondanti, e saporiti.  Metafora della capacità femminile di arrangiarsi ma nello stesso tempo creare e rilanciare. Questo è Procida.

Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei di essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua. (Morante)