“Con lo zaino sulle spalle e un sensore chiamato ‘Respiro’ agganciato alla cerniera, venerdì 19 settembre, Amos ha camminato da casa a scuola, accompagnato dal padre, da Gloria Pellone di Cittadini per l’Aria e dal professor Maurizio Gualtieri, docente di Salute e sostenibilità ambientale all’Università Bicocca. I dati registrati lungo il tragitto non lasciano dubbi: il traffico stradale è il principale responsabile dell’inquinamento a cui i bambini sono esposti ogni giorno”.
E quindi, in occasione del Car Free Day dello scorso 22 settembre, l’associazione Cittadini per l’Aria ha lanciato un appello: “ridisegniamo le nostre città a misura di bambini, salute e aria pulita”.
I dati raccolti dal sensore “Respiro” avrebbero evidenziato variazioni significative nella qualità dell’aria in funzione del contesto urbano e della presenza di traffico.
“In particolare, già in piazza Pompeo Castelli – invaso dalle automobili -, si registra un picco di concentrazione del particolato: il PM10 raggiunge circa 26 µg/m³, mentre il numero totale di particelle (Ntot) supera le 16.000 particelle/cm³, valori nettamente superiori rispetto ad altre aree del percorso. Al contrario, attraversando via dei Frassini, una zona a bassa percorrenza e con presenza di parco, i livelli di PM10 si stabilizzano intorno ai 20 µg/m³ e il Ntot scende sotto le 13.000 particelle/cm³, segnalando una qualità dell’aria migliore. In via Castellino, i valori si mantengono relativamente stabili grazie all’introduzione della strada scolastica e nonostante la vicinanza con la grande arteria del ponte della Ghisolfa, ed è infatti nel tratto del cavalcavia e di piazzale Lugano che si osserva un nuovo incremento: il Ntot supera le 35.000 particelle/cm³, il valore massimo registrato lungo il percorso”.
Che fare? Estendere e rendere permanenti le strade scolastiche chiuse al traffico, promuovere percorsi casa-scuola sicuri e verdi, incentivare l’uso della mobilità attiva a piedi, in bici, con i mezzi pubblici. “In particolare, chiediamo che il Comune di Milano riveda al più presto il sistema degli accessi – e dei relativi controlli – dei veicoli a motore privati all’interno dell’area urbana, perché solo limitandone il numero si potranno ridurre le emissioni di prossimità, e non solo per le scuole”.