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Taglio delle foreste. Green Impact e GUFI si appellano a Draghi

by Redazione
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GUFI

Green Impact e GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, le due organizzazioni italiane che aderiscono alla Forest Defenders Alliance (oltre 100 ONG in 27 paesi), hanno scritto una lettera aperta al Governo contro l’inclusione delle biomasse forestali tra le fonti rinnovabili.

Queste le richieste di Green Impact e GUFI:

“Il Governo italiano non appoggi, in sede europea, l’inclusione delle biomasse forestale nella prossima revisione della Direttiva sulle Rinnovabili (Renewable Energy Directive – RED);

L’utilizzo delle biomasse legnose a scopo energetico non venga incentivato con contributi statali e sia sempre legato all’effettiva produzione di energia. Gli impianti dovranno dotarsi delle tecnologie per ridurre al massimo le emissioni di inquinanti;

Gli ecosistemi forestali di tutti i paesi vengano tutelati e non siano oggetto di sfruttamento che comprometta il loro valore naturale, la biodiversità e le funzioni ecologiche;

Nell’attuazione dell’“Innovating for Sustainable Growth:    Bioeconomy for Europe”, della Nuova Strategia Nazionale per le Bioeconomia, della Strategia Forestale Nazionale e del Testo Unico in materia di Foreste e Filiere Forestali (D. Lgs, 3 aprile 2018, n.34) sia tenuto in debito conto il valore del capitale naturale rappresentato dalle foreste, garantendone tutela e salvaguardia della biodiversità come richiesto dalle normative internazionali e nazionali”.

Queste le connesse problematiche denunciate:

“La combustione di legno produce CO2 e compromette la capacità delle foreste di assorbirla.

La combustione di legno produce particolato: le polveri sottili PM 2,5 e PM 10.

I boschi italiani stanno aumentando di superficie, ma rimangono di bassa qualità: hanno i bassi livelli di biodiversità e una bassa provvigione, ovvero pochi metri cubi di legname per ettaro. La produzione    di biomassa legnosa porta a una gestione forestale con tagli ravvicinati negli anni;

La richiesta di combustibile legnoso ha causato l’importazione di legname ottenuto con metodi impattanti quando non illegali da molti paesi del mondo”.

A voi che sembra? Hanno ragione?