Il Racconto del Porto di Napoli di Gherardo Mengoni, ingegnere, ricercatore, cultore di Storia, figura presente ed attiva nel panorama intellettuale napoletano, si caratterizza immediatamente e piacevolmente proprio per essere stato ideato in forma di racconto e non in chiave saggistica.
Il lavoro, apparso l’anno scorso in un volume celebrativo, s’impone subito all’attenzione del lettore per la sua vis divulgativa. In esso si delinea un percorso che parte dallo sbarco dei Greci nel VII sec. a.C. e giunge ai giorni nostri, sviluppandosi con leggerezza ma con attenta cura documentale. Vengono offerte così risposte apparentemente semplici a domande che tanti di noi, pur non addetti ai lavori, istintivamente si pongono.
Il testo si articola in tre capitoli: Dai Greci ai Normanni; Dai Normanni a Lepanto; Da Lepanto all’era contemporanea dei porta-container, in un continuum analitico dai molti spunti e dalle mille suggestioni, che intercetta la storia generale della città e collega linee di indagine differenti senza mai perdere il contatto con i lettori.
Ed è proprio questa attenzione al cittadino – utente che rende l’opera gradevole e interessante, mai autoreferenziale, in una visione del porto, considerato non tanto come infrastruttura autonoma, quanto come realizzazione compatibile, anzi essenziale, al progressivo sviluppo economico, commerciale e culturale di una città unica, quale è Napoli, insediata da oltre due millenni in un ben definito contesto mediterraneo: “connotazione emblematica quest’ultima, reale e non simbolica, della fattività e della capacità tecnica dei nostri uomini sul mare”.