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Premio Elsa Morante

by Generale Francesco Bianco
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Giovedì 16, alle ore 18,30 presso il prestigioso Auditorium della RAI di Napoli si è tenuta la XXXI edizione del premio “Elsa Morante”. È la maggiore iniziativa culturale che si tiene in Campania, grazie all’ideazione ed alla tenacia di una grande donna: Tjuna Notarbartolo, giornalista, scrittrice e critica d’arte, già componente del Co.Re.Com della Regione. Da sola, con l’ausilio delle due sorelle gemelle Iki e Gilda, anche loro giornaliste, Tjuna da 31 anni riesce a mettere assieme una giuria di veri “saggi” della cultura per organizzare il premio intitolato alla grande scrittrice Elsa Morante, premio che viene assegnato a sicuri protagonisti della nostra storia contemporanea. A questa Donna Napoli e la Campania devono molto, ma, ahimè, le Istituzioni sono “sorde” alla vera cultura, tanto che i vari contributi sono devoluti più spesso alle feste paesane delle “salsicce e friarielli”. Ecco perché chiudono le librerie storiche come “Guida” o i libri preziosissimi dell’Istituto di Studi  Filosofici dell’avv. Marotta sono stipati in uno scantinato ( che fine ha fatto la legge regionale del 2000, da me presentata, per un contributo annuo a questi storici Enti culturali ? !). La cultura, ahimè, oggi viene “scambiata “con l’installazione sul lungomare Caracciolo della scultura di sabbia dell’estate di quest’anno, o N’Albero dell’anno scorso (un obbrobrio di cui ancora si è detto poco); o l’idea del “Cuorno” o “Peperoncino”. Tjuna Notarbartolo, invece, porta, senza aiuto di queste “lluminate” Istituzioni locali vera cultura a Napoli ed in Campania, con l’intelligenza di una intenditrice e la caparbietà di una “guerriera” antica. In 31 anni si sono alternati sui vari palcoscenici (anche al San Carlo) Anna Maria Ortese; Stefano D’Arrigo; Lalla Romano; Umberto Camilleri; Raffaele La Capria; Claudio Magris; Susanna Tamaro; Elena Ferrante; Carlo Bianco; Luciano Ligabue, e tantissime altre personalità culturali, anche straniere. Il premio si è svolto per alcuni anni a Procida (dove soggiornò e scrisse il suo capolavoro Elsa Morante: “ l’Isola di Arturo” ), Roma e New York, per poi approdare definitivamente a Napoli. La giuria è composta dalla Presidente Dacia Maraini ( la più grande scrittrice italiana vivente ) ; i giurati sono scrittori e giornalisti del calibro di Silvia Carandelli (Direttrice di RAI Cultura); Francesco Cevasco ( Corriere della Sera ); Vincenzo Colimoro ( giornalista); Roberto Faenza ( regista); David Morante ( diplomatico e nipote di Elsa Morante); Paolo Ruffini (Direttore TV 2000); Maurizio Costanzo; Monica Maggioni (giornalista e Presidente RAI). I premi sono stati assegnati: per la narrativa a Nicola Lecce; ad Elena Ferrante per la carriera; a Giacomo Durzo per la regia; a Francesco Piccolo per la sceneggiatura di tanti film; a Mogol per la Musica; a Renzo Arbore per la Comunicazione; a Simone di Meo per la sezione “ Amici di Elsa Morante”. A me è stato dato l’onore di premiare Mogol (l’anno scorso premiai Paolo Siani, fratello di Giancarlo, per la sezione “impegno sociale”). Quasi superfluo sottolineare l’emozione, legata anche alla mia giovinezza, accompagnata dalle belle canzoni di Lucio Battisti. Ma Mogol non ha scritto solo per Battisti; i ricordi vanno a “Perdono” cantata da Caterina Caselli; a Fausto Leali per “ A chi”; a Bobby Solo per “ Una lacrima sul viso”; a Little Tony per “Riderà”; a Riccardo Cocciante per “Se stiamo insieme”; a Mina per “ Insieme”; ad Adriano Celentano per “ l’emozione non ha voce”. In una intervista pubblicata il giorno prima della premiazione su “Repubblica” Mogol si dice pronto a rilanciare il festival della Canzone Napoletana. Nel porgergli il riconoscimento, profittando anche della presenza di Renzo Arbore, che tanto ha fatto per la canzone napoletana nel mondo, ho augurato non solo a Mogol di riuscire nel suo progetto, ma anche alle centinaia e centinaia di persone che affollavano l’Auditorium, di essere promotori con petizioni alle “sorde” istituzioni di non perdere anche questa occasione!