“Quando Mary Shelley decide di intraprendere il suo Viaggio in Italia, l’Europa che attraversa non è più quella vibrante e idealista dei tempi giovanili trascorsi accanto a Percy Bysshe Shelley e a Lord Byron. Sono passati più di vent’anni dalla morte del marito, e la scrittrice, segnata da lutti e fatiche, guarda al mondo con uno sguardo più maturo, più riflessivo, ma ancora animato da una profonda curiosità morale e intellettuale. Pubblicato nel 1844 col titolo Rambles in Germany and Italy, questo libro nasce dal desiderio di comprendere, attraverso il viaggio, non solo i luoghi e le persone, ma anche sé stessa. L’Italia, per Mary Shelley, non è mai stata un semplice scenario: è una terra carica di memorie, di bellezza e di dolore. Non si limita a descrivere monumenti e panorami: osserva con attenzione la vita quotidiana, la condizione del popolo, le contraddizioni politiche di un’Italia frammentata e soggetta al dominio straniero. Dietro la grazia del racconto emerge una voce critica e compassionevole di una donna che crede nel progresso morale dell’umanità e nella libertà come valore universale. L’arte, la natura e la storia diventano per lei strumenti per comprendere la dignità e la fragilità dell’essere umano“.
