Nel fine settimana del 13 e 14 aprile si aprono le porte delle centrali nucleari italiane in dismissione di Trino (VC), Caorso (PC), Latina e Garigliano (CE).
Si tratta della terza edizione dell’Open Gate, l’evento organizzato dalla SO.G.I.N., la società controllata dal Tesoro che sta smantellando le vecchie centrali, con il patrocinio morale del Ministero per l’ambiente.
Le iscrizioni, chiuse l’altro giorno, hanno fatto registrare il tutto esaurito: 2.976 posti disponibili per visitare le centrali, 420 al Garigliano. Inoltre, 2.000 persone, terminata la disponibilità di posti, si sono iscritte alla mailing list per essere informate sulle prossime iniziative analoghe.
I percorsi di visita saranno due: “zona controllata” e “area industriale”, durante i quali i visitatori saranno accompagnati dai tecnici Sogin che illustreranno la storia degli impianti e le attività di smantellamento e gestione dei rifiuti radioattivi oggi in corso “finalizzate a chiudere il ciclo nucleare italiano garantendo la sicurezza della popolazione e dell’ambiente.”
Chissà se sarà possibile porre qualche domanda sullo stato dell’arte relativo alla realizzazione del deposito nazionale delle scorie radioattive (attualmente stoccate in Gran Bretagna e Francia), sul budget 2019 per l’attività di decommissioning, sull’effettivo rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte del Governo, sullo smantellamento del vessel della centrale del Garigliano previsto per quest’anno.
Ma forse bisognerebbe chiedere all’Isin, l’Istituto Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione da poco realmente (e faticosamente) divenuto operativo. O al Ministro Costa.
Noi alla centrale del Garigliano ci saremo e vi racconteremo la visita. Magari per allora saremo anche riusciti ad avere qualche risposta dall’Isin.