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Welfare responsabile al Suor Orsola

by Redazione
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Giovedì 7 dicembre, nella bella Biblioteca Pagliara dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, si è tenuto il convegno su “Welfare responsabile e mezzogiorno”.

Ha aperto i lavori Vincenzo Cesareo, dell’Università Cattolica di Milano, illustrando la proposta di welfare responsabile in corso di elaborazione da parte di una rete di ben 10 università. Il gruppo di ricerca, costituito essenzialmente da sociologi, presenterà la proposta definitiva il prossimo autunno.

Questi gli elementi caratterizzanti.

Opzioni di fondo: centralità della persona; livello meso; responsabilità.

Elementi qualificanti del Welfare Responsabile: attivazione capacitante (fiducia, coesione, partecipazione), integrazione condivisa (rete, sussidiarietà, et-et); dimensione meso; spazio sociale di prossimità

Percorso: rassegna della letteratura internazionale; studio e riflessione sulle principali proposte di innovazione del welfare in Italia; ricerca empirica a partire da alcuni casi di innovazione (8 casi di welfare municipale – enti locali, 8 casi di welfare aziendale, 8 casi di welfare comunitario – associazioni, fondazioni…); affondo sulla mutualità; seminario permanente: 7 incontri con i maggiori esperti delle politiche di welfare in Italia; interviste a testimoni privilegiati: 47 esperti di vari settori del welfare (pensioni, sanità, politiche sociali e famigliari, lavoro…)

Si sono poi succeduti gli interventi di esperti e docenti di varie università ed Enti: Suor Orsola, Università di Bari, Fondazione con il Sud, Banca di Credito Cooperativo di Napoli, Federico II, Luigi Vanvitelli, Parthenope.

Di particolare interesse quello di Amedeo Manzo, presidente della BCC di Napoli, che ha illustrato l’esperienza ormai decennale del suo istituto che rappresenta un modello bancario coerente con le esigenze del nostro territorio. 1.500 soci nel 2006, 4.000 oggi. Prima banca italiana ad andare in pareggio contabile dopo solo un anno e mezzo di attività. Una banca di prossimità fisica e relazionale che pone l’uomo al centro della sua azione per la valorizzazione del territorio. 100 start up finanziate negli ultimi tre anni. Tra queste l’iniziativa di ex dipendenti Montefibre che, dopo aver perso il lavoro, hanno avviato un’attività basata su un processo chimico innovativo.

A sostegno della sanità napoletana, la BCC ha donato al reparto di terapia intensiva neonatale del II Policlinico un incubatore che oggi aiuta 102 bambini l’anno. Al Santo Bono, grazie a piccole donazioni di soci e a fondi della banca, è stato fornito un macchinario specifico per i bambini sottoposti ad intervento al cervello.

Una promessa mantenuta e una sfida vinta dalla città.