Nello Di Nardo è un politico di lungo corso. Già Senatore, Sottosegretario agli Interni e all’Agricoltura, consigliere del Ministro ai Lavori Pubblici, segretario regionale di Italia Dei Valori, ha collaborato a lungo con la Regione Campania in materia di protezione civile, recentemente ha aderito a Forza Italia che lo ha candidato alle ultime politiche. Ha sempre mantenuto un fortissimo radicamento territoriale, svolgendo un ruolo da protagonista nelle vicende politiche ed amministrative stabiesi. La persona adatta per commentare l’esito del voto di domenica a Castellammare che ha portato al ballottaggio Cimmino, sostenuto dal centro destra, e Di Martino, appoggiato dal grande centro.
Come mai non si è candidato sindaco?
Perché sono una persona che rispetta i patti. Durante la campagna elettorale del 4 marzo, dopo essere stato l’autore della “cacciata” dell’allora Sindaco Pannullo da Castellammare, avevo preso l’impegno con Cimmino e tutto il centro destra di non candidarmi come Sindaco nel caso non fossi stato eletto in Parlamento. Mi sono comunque impegnato a fondo in favore di Cimmino per vincere questa battaglia che poi abbiamo effettivamente vinto. Siamo primi al ballottaggio.
La sua scelta ha influito sulla nascita della candidatura Di Martino, in definitiva vicino al centro destra?
Se mi fossi candidato saremmo rimasti uniti. La maggior parte delle persone presenti nelle liste di Di Martino sono miei amici, quindi la mia decisione di non impormi ci ha portato a questa divisione. Però Cimmino è bravo, ha esperienza della macchina comunale, è stato assessore e consigliere, e ha ottenuto un grande risultato. Ci sono più di 3.000 voti di scarto con Di Martino, ma soprattutto entreranno in Consiglio Comunale con Cimmino persone nuove, abbiamo mandato a casa gente che non meritava la fiducia dei cittadini. Quello che ho fatto lo scorso febbraio per liberarci di Pannullo ha avuto i suoi risultati e se non avessi avuto il coraggio di farlo ci saremmo trovati oggi in una situazione incontrollabile.
Qual è la differenza tra Cimmino e Di Martino?
Noi siamo governativi, perché con noi c’è la Lega, deputati di Forza Italia, amici che stanno nelle Istituzioni, per cui possiamo essere utili alla città e rispondere con fatti e non con chiacchiere alle esigenze dei cittadini. Dall’altra parte ci sono ragazzi che non hanno alcun radicamento istituzionale. Per gestire una città come Castellammare che ha quasi 100.000 abitanti, tantissimi problemi ma anche tantissime risorse, è fondamentale l’aiuto del Governo. Noi possiamo portare nuovo lavoro, perché è il lavoro la nostra priorità.
Il voto del PD e dei 5Stelle dove andrà al ballottaggio?
Sarà un voto libero. Credo che né Cimmino né Di Martino si apparenteranno con loro. Sono sicuro che, in linea con l’alleanza di governo, gli elettori 5Stelle sceglieranno il nostro candidato, perché anche loro sanno che solo dal Governo possiamo avere qualche risposta.
Parliamo dei risultati delle liste.
La civica di Cimmino è stata la più votata e noi di Forza Italia siamo passati da un solo consigliere a 4. Ma in realtà Cimmino è un esponente di Forza Italia e i risultati delle due liste vanno sommati. Il PD, invece, ha pagato il fatto che il suo candidato, De Angelis, stava con noi ed è sempre stato di centro destra. Anzi, avrebbe potuto essere il nostro candidato, poi ha scelto il PD pensando di portare con sé tutti in un’operazione aperta, invece è stato trascinato e gli è stato imposto l’uso del simbolo di partito.
Cosa farà concretamente Cimmino, se diventerà sindaco, per creare nuovo sviluppo e lavoro a Castellammare?
Innanzitutto, si tratta di ristrutturare tecnicamente la Fincantieri, dislocandola di pochi metri e liberando così il porto. Questo consentirebbe di far arrivare le navi da crociera, fermare i bus turistici diretti alla Penisola Sorrentina e ampliare il porto. Fermare 100/150 bus al giorno nel porto di Castellammare, per poi portare i turisti via mare o su ferro, la vesuviana è vicina, significherebbe anche decongestionare la Penisola dal traffico. D’altro canto, ampliare il porto sull’altro versante consentirebbe di realizzare finalmente un bacino di costruzione. Il problema del cantiere di Castellammare è quello di avere ancora uno scalo d’alaggio per cui non si possono varare navi più lunghe di 110 metri, attualmente, anzi, si realizzano solo tronconi di nave, invece avremmo la possibilità di dialogare con la Fincantieri diversamente e tornare ad occupare 1.000 addetti come una volta, mentre oggi non si supera i 400, 500 quando c’è più lavoro. Le persone rientrerebbero da La Spezia, Trieste, Genova, aiutando anche l’economia stabiese.
C’è, poi, da riaprire le terme. Parlo solo delle vecchie, perché le nuove vivevano sulle convenzioni statali che non ci sono più. Le terme vecchie, invece, hanno una bella struttura, localizzata molto bene in prossimità del porto, c’è anche una vecchia stazione della Vesuviana. Sono in perfette condizioni, realizzate a suo tempo con i soldi dello Stato anche grazie al mio intervento, profuso pure per la realizzazione del porto turistico di Marina di Stabia, del Crown Plaza, ecc.
Inoltre, non va dimenticato che Castellammare ha una delle più belle spiagge di tutta la Penisola. Non si trova da nessuna parte nella zona una spiaggia di 2 km, che va dall’Acqua della Madonna fino all’Hotel Miramare, con la possibilità a 50 metri di raggiungere il Faito con la funivia. Si possono fare tantissime cose.
Cosa si può fare per la sicurezza?
Noi lavoreremo avendo vicine tutte le forze dell’ordine, la Prefettura, la Questura, la Capitaneria di porto e nomineremo assessori con specifica competenza, anche ricorrendo a tecnici di esperienza. Dobbiamo restituire tranquillità e fiducia ai cittadini di Castellammare.
di Redazione