fbpx
Home COVID 19 Coronavirus a Milano. Paura strisciante

Coronavirus a Milano. Paura strisciante

by Luca Rampazzo
0 comment

“Mi scusi, com’è la situazione al supermercato?”. Gli occhi dell’anziana signora sono lievemente sbarrati. Teme di essere arrivata tardi, deve aver girato almeno un altro paio di supermercati più piccoli. Siamo all’Esselunga di via Adriano, zona via Padova, Milano. Non sapeva, e nessuno poteva sapere, che nelle ore successive la situazione sarebbe ulteriormente peggiorata. Sesto San Giovanni, infatti, ha chiuso, come misura preventiva, i supermercati. In quel momento, comunque, la preoccupazione della signora era che ci fosse ancora cibo. Sono le 13. Alle 20 la paura della signora sarebbe diventata realtà: i supermercati di Milano sono quasi vuoti.

Dichiara il premier Conte: “So della preoccupazione che c’è a Milano. Cominciamo con il dire che non c’è preoccupazione per l’approvvigionamento alimentare. Non siamo di fronte a una carestia alimentare”. No, non lo siamo, ma allora da cosa nasce questa corsa all’ultimo pacco di pasta?

Ieri è stata stabilita la chiusura, da parte del Presidente Fontana, di tutti i locali dalle 18 alle 6, oltre che di scuole, manifestazioni pubbliche e di alcune attività (i concorsi soprattutto) del pubblico impiego. E, ha specificato il Presidente della Regione, in caso di escalation dell’epidemia non si esclude che si possa ricorrere ad altre misure. Con la chiusura dei supermercati. Ovviamente, sentito questo (o una sua distorsione, cosa più probabile), la gente si è fatta due conti ed approfittando della giornata a casa si è lanciata sulle provviste alimentari.

Il clima, che a inizio giornata, era tutto sommato rilassato, la sera è diventato frenetico. Gli scaffali vuoti tendono a fare questo effetto. E nell’etere le voci corrono veloci e velocemente mutano. Così ci siamo ritrovati con la lotta all’ultima penna. Intanto dal Governo arrivano parole rassicuranti sulla presenza delle istituzioni.

Nel frattempo, i Milanesi sono particolarmente felici per le iniziative di salute pubblica intraprese dalle altre regioni. A partire dalle quarantene imposte da Basilicata e Molise su tutti i cittadini che abbiano soggiornato in Lombardia (Veneto e Piemonte) negli ultimi 14 giorni. O dalla Puglia, che scheda i fuori sede. Oppure Ischia, che vieta lo sbarco (divieto cassato dal Prefetto) ai Veneti.

E’ anche iniziato, a proposito, un mini esodo di studenti fuori sede, che, ricordiamolo, sono centomila nel capoluogo, verso casa. Complice la chiusura dell’università per almeno dieci giorni. I prezzi dei voli aerei sono alle stelle. E, chi, oggi si trova in aeroporto a Malpensa e Linate, riferisce di un clima di paura ed un’aria molto pesante. Insomma, al netto dei numeri, la paura strisciante si sta impadronendo della situazione. Per quanto, ed è forse questa la cosa più strana, invece di nascere dal basso si stia diffondendo dall’alto.