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Da Milano una lezione di stile

by Lucia Severino
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Almeno per una volta, è la Lombardia a dare una lezione di signorilità alla Campania. Più precisamente il presidente Fontana al presidente De Luca.

Il nostro sceriffo questa volta l’ha fatta grossa. “Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma. Poi si sono fermati a contare migliaia di morti”. Queste ed altre le sue orribili parole.

“Quando si è in campagna elettorale si esagera sempre, si dicono cose che sarebbe meglio non dire”. Questo invece il commento misurato, elegante, di Fontana governatore della Lombardia.

Ma come può venire in mente a chiunque, anche al bar dello sport dove se ne sentono di tutti i colori, di maramaldeggiare sui morti. Sulle vittime di questa terribile pandemia. Sono stati fatti errori in Lombardia? Forse. La magistratura sta indagando. Ci sono state pressioni indebite per ritardare il lockdown? Può essere e si sta indagando anche su questo. Ma quello di De Luca è scherno. Tipo tifoso nordista che inneggia al colera. E perché poi? Per raccattare quattro voti in più dagli ultras di qualche curva “sud”?

Ma forse non sono quattro. Forse sono in tanti dalle nostre parti a pensarla come lui. Se così fosse vorrebbe dire che, con buona pace di tutte le nostre eccellenze, siamo rimasti sostanzialmente dei lazzaroni.

Speriamo che invece De Luca abbia solo sbagliato, che si sia espresso male. Che nella frenesia della campagna elettorale e dell’autocompiacimento gli sia scappata una vongola. Un errore grave ma pur sempre solo un errore. E speriamo, soprattutto, che i napoletani prendano dentro di sé le distanze da questo sudismo imbarazzante.