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Gli effetti delle misure anti Covid-19 sulla qualità dell’aria in Lombardia

by Redazione
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Lombardia

La Regione Lombardia e l’Arpa Lombardia hanno svolto una “Analisi preliminare sulla qualità dell’aria in Lombardia durante l’emergenza COVID-19”.

Il periodo esaminato va dal 23 febbraio all’8 marzo (misure di contenimento su aree limitate) e dal 9 al 29 marzo (misure più drastiche su tutto il territorio regionale).

I fattori di pressione esaminati sono stati: traffico, energia, riscaldamento, agricoltura.

Gli inquinanti misurati: PM10 e PM2,5 (polveri sottili), NH3 (ammoniaca), NO2 e NO (biossido e ossido di azoto), Benzene.

Alla fine, è risultato che la variazione delle concentrazioni degli inquinanti dipende da una molteplicità di fattori (e questo non era un segreto), per cui il trend di generale riduzione osservato deve essere attribuito, in proporzioni non quantificabili, a 3 fattori: riduzione delle emissioni; variazione delle condizioni meteoclimatiche; condizioni ambientali che influiscono sulle reazioni chimico-fisiche in cui sono coinvolti gli inquinanti.

Le limitazioni anti Coronavirus hanno certamente determinato una riduzione di ossido di azoto, benzene e, solo in parte, biossido di azoto.

La riduzione di particolato è, invece, influenzata nel bacino padano in modo significativo da altri fattori. Drastiche riduzioni di alcune sorgenti non sempre impediscono il superamento dei limiti. Il che mostra in modo chiaro, secondo lo studio, “la complessità dei fenomeni correlati alla formazione e all’accumulo di particolato atmosferico e la conseguente difficoltà di ridurre in modo drastico i valori presenti in atmosfera in situazioni ordinarie”. Neanche questo era un segreto.