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Il programma di Procida 2022

by Piera De Prosperis
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Il 22 novembre è stato presentato, a Palazzo Santa Lucia, il programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. E’ suddiviso in 5 sezioni. Ognuna di esse accompagnata da un verbo che sottolinea l’intenzione del fare concretamente: Procida inventa; Procida ispira; Procida include; Procida impara; Procida innova.

Il tema è unico – La cultura non isola– ideato con lo scopo dichiarato di fare dell’isola campana un modello di cultura intesa come apertura all’altro da sé. Vengono sviluppate tre categorie di progetti. Progetti Faro, che favoriscono processi di trasformazione, rigenerazione e rivitalizzazione urbana. Progetti Ancora, che approfondiscono le eredità culturali, con un forte impulso dalla dimensione locale alla visibilità nazionale ed internazionale. Progetti Comunità, volti a promuovere, facilitare e costruire comunità solidali, capitale sociale e beni relazionali.

L’anno di Procida inizierà il 22 gennaio con un evento di otto ore. Ispirandosi ai miti e alle leggende legate al mare e alle sue sirene, partirà da Napoli – città-madre – e giungerà all’isola dove si svolgeranno performance teatrali, sfilate e fuochi d’artificio, come nella migliore tradizione partenopea.

La Regione Campania ha provveduto allo stanziamento di quasi nove milioni di euro per l’attuazione del programma, la realizzazione di interventi integrativi, la valorizzazione del patrimonio culturale campano e di opere strutturali di rilievo. Tra questi il restauro di Palazzo D’Avalos, l’antico carcere di Terra Murata. Anche il Ministero della Cultura ha contribuito ai fondi per la realizzazione di un impegno così ambizioso.

Elenchiamo almeno alcune delle numerose iniziative previste.

Mostre

  • I Greci prima dei Greci (giugno-settembre), in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, condivisa con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e il Museo Civico di Procida, racconta – attraverso un percorso diffuso tra i tre siti – il ruolo centrale della cultura ellenica nello sviluppo socioeconomico e culturale della Campania e dell’intero Meridione.
  • SprigionARTI (maggio-dicembre), una mostra di arte contemporanea.

Racconti sull’abitare l’isola

  • Voci al vento (luglio). storie dei viaggiatori diretti sull’isola che diventano pagine di uno straordinario diario di bordo.
  • Con Happening of Human Books (maggio – settembre) 180 cittadini di tutte le età, guidati dal regista Armando Punzo della Compagnia della Fortezza, interpretano ciascuno una pagina di L’immortale di Jorge Luis Borges, capolavoro sul tema dell’isolamento, del viaggio e della ricerca dell’immortalità, recitando in 22 luoghi simbolo dell’isola.

La dimensione internazionale del programma si traduce in progetti come la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterrraneo.

Ecosostenibilità

  • I misteri del Venerdì Santo (aprile), che prevede laboratori artigianali e workshop per favorire il riuso, il riciclo e il recupero dei materiali nell’allestimento dei celebri carri allegorici che caratterizzano la storica processione pre-pasquale, tra i riti identitari più sentiti sull’isola.

Accoglienza

  • La flotta di carta (aprile) che vedrà migliaia di barche di carta, origami realizzati dagli studenti procidani e flegrei, attraversare il golfo di Napoli per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente.
  • 22 Nodi (aprile e agosto), programma di attività marinare finalizzato al superamento del trauma delle traversate in mare per chi ha vissuto il dramma dei barconi.

Cinema, letteratura e musica

  • MarEtica (8 – 11 settembre), che intreccia la letteratura con la vocazione nautica-sportiva dell’isola.
  • Procida Racconta (8-12 giugno).
  • Artecinema (1-3 luglio).
  • Il Vento del Cinema (2-5 giugno).
  • Eruzioni Festival (luglio).
  • Il mondo salvato dai ragazzini (gennaio e aprile) su lettura e più piccoli.
  • Il Premio Isola di Procida – Elsa Morante (settembre).

L’essere stata nominata Città della cultura 2022 è come dice il Sindaco un’importante occasione di riscatto per l’isola. L’entusiasmo e l’orgoglio campanilistico sono alle stelle. Sarebbe tuttavia il caso di rimanere con i piedi per terra anche alla luce di esperienze pregresse in tale settore non proprio brillanti. Ad esempio. A Torino, nonostante i miliardi spesi per le Olimpiadi invernali del 2006, le attrezzature sportive sono state in gran parte sottoutilizzate o addirittura abbandonate. A Milano, il parco promesso come riconversione dell’Expo 2015 è rimasto nei rendering un insieme di palazzoni etichettati come Smart City.

Insomma, il rischio che la ricaduta futura degli investimenti di quest’anno non sia fruttuosa a lunga scadenza è paventabile. Subordinare la cultura al turismo e alla redditività economica può lasciare l’amaro in bocca quando, spente le luci dei riflettori, i flussi turistici rientrano nell’ordinario. Quando i finanziamenti temporanei vengono meno, riemergono tutte le debolezze e le fragilità nella gestione del nostro patrimonio. Là dove bisognerebbe curare la manutenzione dei luoghi, l’assunzione di personale qualificato nelle istituzioni e l’organizzazione di una rete di lavori duraturi, si corre invece verso la ricerca dell’evento boom, capace di catalizzare, almeno per un anno, l’attenzione internazionale. La cosa più difficile è proprio la gestione dell’ordinario e la lungimiranza nel creare lavoro stabile e duraturo. Il patrimonio culturale dell’Italia non ha bisogno di grandi eventi quanto piuttosto di un equilibrato, diffuso, costante controllo e sovvenzionamento su tutto il territorio.

Il progetto con cui Procida si è candidata è indiscutibilmente ben confezionato, inattaccabile sotto tutti i punti di vista, proteso, come sembra, verso un turismo sostenibile. In realtà gli investitori si aspettano un ritorno di capitali rapido e poderoso. Ma se già nel 2019 Procida contava trenta turisti per ogni abitante, cosa succederà nel 2022? Le conseguenze di un iperturismo quali possono essere? Tasse di ingresso, aumento dei prezzi delle case e dei beni di prima necessità, a scapito dei residenti.

Commentando la designazione di Procida, l’assessore al turismo della Regione Campania ha auspicato il passaggio da un “turismo dell’ammuina” (il disordinato boom turistico degli anni scorsi) a un “turismo della disciplina” di cui Procida dovrebbe diventare il modello. Procida 2022 non sarà una ‘Disneyland’ degli eventi culturali ma un importante acceleratore della crescita del territorio, in chiave sostenibile e nel pieno rispetto del suo paesaggio, spiega Agostino Riitano direttore di Procida 2022.

Il timore dunque c’è, precedere le eventuali accuse è un’abile mossa. Ora siamo nel momento dell’entusiasmo e dell’euforia. Il programma è bello e ricco, ma lo spirito di Cassandra aleggia sulla manifestazione.