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Il Turismo dal Vesuvio a Pompei e viceversa.

by Federico L. I. Federico
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Non molti giorni or sono, soffocata purtroppo dai venti della guerra Russia-Ucraina, è rimbalzata sulla Stampa nazionale (poco) e regionale (non abbastanza) la notizia che l’ACAMIR – Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture, Ente strumentale della Regione Campania cui la Regione stessa ha assegnato anche l’attività di supporto tecnico, giuridico ed amministrativo agli Enti Locali nella realizzazione del progetto ITSC  – Intelligent Transport System Campania – ha pubblicato sul BURC un importante e significativo bando di gara.

Esso riguarda la: “Procedura aperta per la redazione di studi trasportistici inerenti l’accessibilità della penisola sorrentino-amalfitana a partire dalle reti di trasporto terrestre, con particolare attenzione al nodo di interscambio Vesuvio est, e la fruibilità delle strutture di trasporto coinvolte nei piani di allontanamento per emergenza vulcanica del Vesuvio e dei Campi Flegrei Sud”.

A parte la verbosità eccessiva che caratterizza il testo del bando, va detto che l’intervento si inserisce però nel quadro della realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture tecnologiche, applicato a tutti i comparti della mobilità campana. Sono quindi in essi compresi il trasporto collettivo e quello individuale, il trasporto merci e tutte le altre modalità di trasporto su gomma, ferro e mare dell’intera area regionale.

La Regione Campania, allo scopo, ha già stanziato ben 750.000 euro a copertura dei costi di progettazione dei lotti 1 e 2 per la realizzazione della stazione d’interscambio “Vesuvio Est”. E si è impegnata al finanziamento dell’opera per un investimento iniziale di venticinque milioni di euro.

Siamo dunque nel tratto RFI Italia, ex FFSS, della linea Monte Vesuvio e Stazione di Striano, area cerniera tra il Napoletano e il Salernitano, di cui si parlava da anni, che presto diventerà realtà costituendo essa il centro, anzi il baricentro, dell’area comprensoriale tra il Vesuvio e la Valle del Sarno, densamente abitata e tra le prime al mondo per produzione agricola per ettaro.

Ovviamente i “No-Tutto”, hater di notte e demolitori di giorno, appartenenti ad ogni risma di ideologia e schieramento, hanno voluto guardare al dito che indica la luna e non alla luna che con il suo chiarore illumina – o dovrebbe illuminare – le menti. E così i detrattori dell’iniziativa hanno riversato sulla costruenda Stazione TAV – Vesuvio Est ogni tipo di valutazione strategica negativa, dimenticando – o facendo finta di dimenticare – che la futura Stazione dell’Alta Velocità di Striano servirà in proiezione un potenziale bacino di utenza di un milione e cinquecentomila abitanti. Più che quella di Afragola, a parte Napoli e Salerno. E c’è stato anche chi si è lamentato perché sarebbero troppe quattro Stazioni TAV in Campania!!

La nuova Stazione TAV – Vesuvio Est di Striano sarà dotata anche di un grande parcheggio per auto, per bus e altri veicoli su gomma, che costituirà il terminale di interscambio tra Alta Velocità e mobilità locale, visto che essa sarà collegata con la linea EAV, ex Circumvesuviana, così come è stato per la Stazione TAV di Afragola.

Si profila quindi per la Stazione di Striano la funzione a breve/medio termine di vero hub turistico di raccolta dei traffici provenienti da Nord e da Sud, in pratica da Napoli e da Salerno, ma anche dagli aeroporti di Roma e di Pontecagnano per il loro prosieguo verso la Costiera Sorrentina-Amalfitana oppure verso la costa Pestana-Cilentana. Queste sono per somme linee le principali future rotte turistiche campane, dall’entroterra al mare, Putin e haters permettendo e facendo i dovuti scongiuri.

Questa ampia premessa di respiro territoriale ci era necessaria per… atterrare sul Progetto EAV di Pompei, che ha stentato per quasi un triennio a decollare per la costante pressione avversa dei No-Tutto, con i quali si è schierata la Senatrice Lamura, ex grillo-verdina, ex pentastellata e oggi in forza a una frazione del gruppo Misto del Senato, che strizza l’occhio all’ex Giudice Costituzionale Paolo Maddalena, come si è visto in occasione della rielezione del Presidente della Repubblica.

Ma intanto sono finalmente partiti i procedimenti di esproprio sul campo. Il Progetto EAV per circa 65 milioni di euro si avvia decisamente a diventare realtà. E i sottopassi si faranno, senza che si siano trovate intese alternative, almeno sugli attraversamenti pedonali assistiti. In pratica, ancora una volta, vale il proverbio di sempre: chi troppo vuole, nulla stringe. Fortunatamente, le strade che partiranno dai sottopassi carrabili saranno… le future piste d’atterraggio del Turismo prossimo venturo, quello proveniente da Monte Vesuvio verso Pompei e il Mare vesuviano e sorrentino.

Noi lo abbiamo detto e scritto da anni sulle colonne di questo giornale. Ma chi avrebbe dovuto capire, non ha voluto capire. Oggi scriviamo anche che nello stesso disegno di ribaltamento dei flussi turistici stranieri in arrivo a Pompei si inquadra la vicenda dell’ex Hub Turistico RFI Italia di Pompei Scavi, che sarà realizzato vicino alla Stazione EAV ex Circumvesuviana di Villa dei Misteri, ma non collegato in interscambio ad essa, soprattutto perché qualche anno fa si oppose al Progetto nascente un sindaco incapace di visione di vasto respiro.

Anche quella volta protagonisti però furono soprattutto i pentastellati, ex grillo-verdini e non, i quali – pur d’intralciare il progetto di spesa per circa 40 milioni di euro destinati all’HUB turistico ferroviario di Pompei Scavi – s’inventarono la improbabile favola del “Distretto della bellezza”, trovando alleanza occasionale con i vertici archeologici del Grande Progetto Pompei, impegnati in solitarie e autoreferenziali scalate romane.

E, alla fine della giostra, oggi incombe sul territorio moderno circostante il Parco Archeologico di Pompei un Progetto di Hub non più Hub, ma semplice Stazione, utile soprattutto a dirottare su altri versanti territoriali i flussi turistici attratti da Pompei.