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Italia nostra da Badia del Vento a Punta Scifo

by Redazione
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7 pale eoliche alte 180 metri. Secondo Italia Nostra questo sarebbe Badia del Vento. Un ecomostro nel paesaggio della Gioconda. E’ stata infatti avanzata alla Regione Toscana istanza di autorizzazione per l’edificazione di un impianto eolico industriale di grande taglia nel comune di Badia Tedalda (Arezzo). Al confine con l’Regione Emilia-Romagna. Come detto, sette turbine alte 180 metri (un grattacielo di 60 piani), con rotori di diametro pari a 136 metri (come la Cupola di San Pietro) inseriti su mozzo alto 112 metri. L’impatto paesaggistico sarebbe tale da essere percepito fin dalle provincie di Rimini, di Forlì-Cesena, di Arezzo.

E, sempre secondo Italia Nostra, creerebbe anche problemi di sviluppo e valorizzazione territoriale, relativamente al turismo escursionistico e storico-culturale fortemente aumentato negli ultimi anni. Per non parlare della svalutazione di tutto il patrimonio che ricade nel campo visivo di questi macchinari. Delle architetture storiche di Casteldelci, Pennabilli, Verghereto, Badia Tedalda e Sestino. Delle aree naturali protette (la Riserva Naturale dell’Alpe della Luna, il Monte Fumaiolo, la ripa della Moia, i fiumi Marecchia e Senatello, il borgo di Petrella Guidi, il Monte Carpegna, il Torrente Messa, il Poggio Miratoio, il Parco e la riserva naturale del Sasso Simone e Simoncello). Dell’inquinamento acustico. Dell’avifauna locale. Può bastare?

L’Associazione ambientalista, infine, ricorda come questo tipo di impianti dovrebbero sorgere su superfici idonee secondo un piano regolatore nazionale e si augura che la Regione Toscana valuti bene la situazione prima di esprimersi sull’emissione del provvedimento autorizzativo.

 

 

Dalla Toscana alla Calabria. Questa volta Italia Nostra e il Gruppo Archeologico Krotoniate esprimono soddisfazione per la recente sentenza del Consiglio di Stato, che conferma la demolizione del Marine Park Village, realizzato senza titolo edilizio a Punta Scifo nell’Area Marina Protetta ‘Capo Rizzuto’.

Ora però le Associazioni auspicano che la sentenza venga effettivamente applicata. Anche a questo scopo chiederanno alla Consulta Comunale dell’Ambiente, costituita nei giorni scorsi, di affrontare la discussione sulla vicenda. Troppe le offese ai danni di un luogo, Punta Scifo, amato come tutto il di Capo Colonna, sottoposto ad abusi edilizi nonostante i vincoli di tutela.

link denuncia del 2017: https://www.italianostra.org/sezioni-e-consigli-regionali/calabria/oltraggio-alla-bellezza-del-promontorio-lacinio-punta-scifo/