La citazione è dai ‘Pensieri’ 172, 187 e 188 (secondo l’edizione Brunschvicg), da cui emerge il fondamento pessimistico del pensiero politico di Pascal: “Tutti gli uomini si odiano per natura l’un l’altro. Si è cercato, meglio che si è potuto, di far servire la concupiscenza al bene comune. Ma è soltanto finzione, e una falsa immagine della carità: perché in fondo è sempre odio”. Altrove dirà: “Ho trascorso molto tempo della mia vita credendo che ci fosse una giustizia… credevo che la nostra giustizia fosse per essenza giusta e mi stimavo capace di conoscerla e di giudicarne. Sennonché mi sono trovato tante volte senza un retto criterio di giudizio che, alla fine, ho preso a diffidare di me e poi degli altri”.
«È giusto che quel che è giusto sia seguito, è necessario che quel che è più forte sia seguito. La giustizia senza la forza è impotente: la forza senza la giustizia è tirannica. La giustizia senza la forza è contestata, perché ci sono sempre dei malvagi; la forza senza la giustizia è messa sotto accusa. Bisogna dunque congiungere la giustizia e la forza; e perciò fare in modo che quel che è giusto sia forte, o che ciò che è forte sia giusto.
La giustizia è soggetta a contestazione; la forza è subito riconoscibile e senza dispute. Perciò non si è potuto dare la forza alla giustizia, poiché la forza l’ha contrastata definendola ingiusta, e affermando che essa sola era giusta. E così, non potendo fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
(…) Il mondo giudica rettamente le cose perché si trova in quella ignoranza naturale, che è la vera condizione dell’uomo. Il sapere ha due estremi che si toccano. Il primo è la pura ignoranza naturale, in cui si trovano tutti gli uomini nascendo. L’altro è quello a cui giungono le grandi anime, le quali, avendo contemplato tutto lo scibile umano, scoprono che nulla sanno, e si ritrovano nella stessa ignoranza da cui erano partiti; ma è una saggia ignoranza, che conosce sé stessa.
Tra i due estremi si trovano coloro che sono usciti dall’ignoranza naturale, ma non sono giunti all’altra, hanno una presuntuosa infarinatura di conoscenza, e fanno i saputi.
Costoro sconvolgono il mondo e sentenziano a sproposito su tutto. Il volgo e i saggi fan camminare il mondo; gli altri lo disprezzano e ne sono disprezzati. Essi son cattivi giudici di tutto, mentre il mondo ne è buon giudice.
(…) La potenza dei re è fondata sulla ragione e sulla follia del popolo, e molto più sulla follia. La cosa più grande ed importante del mondo ha per fondamento la debolezza, e questo fondamento è ammirevolmente sicuro; nulla è più certo di questo, che il popolo sarà debole.
Ciò che è fondato sulla sana ragione è mal fondato, come la stima della saggezza.»
Blaise Pascal, Pensieri.