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Luisa Sanfelice tra Agropoli e Napoli

by Federica Inverso
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Da traditrice ad eroina della Repubblica Napoletana. Agropoli omaggia la storia e dedica a Luisa Sanfelice una piazza adiacente la porta d’ingresso al borgo medioevale, con una vista mozzafiato sul porto e la costa del Golfo di Salerno. Maria Luisa Fortunata de Molina, a Napoli più conosciuta come Luigia Sanfelice, nobildonna del Regno di Napoli figlia del generale borbonico don Pedro de Molina e di Camilla Salinero, genovese, vissuta dal 28 febbraio 1764 all’11 settembre 1800.

La scelta di ricordare Luisa Sanfelice non è casuale. Ripercorrere la sua storia aiuta a capire perché. A soli 17 anni fu ribattezzata “la Sanfelice”, perché sposa del cugino di secondo grado suo coetaneo Andrea Sanfelice, con il quale condivise il ducato di Agropoli. Lo splendido Castello Angioino Aragonese, di proprietà della famiglia del marito, rappresentò la sua dimora prediletta dal 1783 al 1791. Ma poi il matrimonio fallì.

Durante il regno di Ferdinando IV di Borbone giungono a Napoli gli echi della Rivoluzione Francese che costringono il re a fuggire in Sicilia: in città viene proclamata la Repubblica Napoletana. All’epoca la Sanfelice frequentava due uomini: Gerardo Baccher, filoborbonico, e Ferdinando Ferri, un rivoluzionario. Baccher, che con altri realisti stava organizzando un tentativo di restaurazione, per salvare l’amica le svelò il piano e le consegnò un lasciapassare. Luisa allora diede il lasciapassare a Ferri per consentirgli di fuggire. Ma questi avvisò i suoi e Baccher fu preso e ucciso.

L’aver salvato dalla congiura la Repubblica Napoletana, scatenò l’ira dei Borboni che, ripreso il potere, la giudicarono come traditrice e peccatrice. Luisa venne giustiziata in piazza Mercato a Napoli l’11 settembre del 1800, sgozzata dal boia con un coltello e poi decapitata a soli 36 anni.

Dopo sessant’anni, con l’Unità d’Italia, la rilettura di quegli eventi da parte di numerosi storici la riabilitò, eleggendola eroina della Repubblica Napoletana. Foriera del Risorgimento italiano, delle idee di modernità, per alcuni. Per altri, vittima inconsapevole delle sue azioni sconsiderate.

In virtù del suo forte legame con Agropoli e del suo ruolo di eroina della Repubblica, l’amministrazione comunale ha quindi deciso di dedicarle la piazzetta del centro storico, dove verrà anche installata una panchina tricolore, simbolo della Repubblica e di quanti hanno contribuito alla sua nascita.

Dedicare uno spazio pubblico del centro storico a Luisa Sanfelice era un atto dovuto. – spiega il sindaco Adamo Coppola – Si tratta di un personaggio che è legato a doppio filo ad Agropoli ed una eroina della Repubblica”.