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Nord e Sud

by Lucia Severino
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Nord Feltri

Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d’inferiorità. Io non credo ai complessi d’inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”.

Se non sbaglio è questa la frase incriminata di Vittorio Feltri. L’ultima di una lunga, ventennale serie di frasi sostanzialmente analoghe. Appena letta, mi sono istintivamente sentita chiamata in causa. Poi mi sono chiesta: ma chi sono i Meridionali?

Io sono nata a Roma e sono cresciuta a Napoli dove vivo. Mia madre era nata a Piacenza ma era cresciuta a Torino. Mia nonna era di Trento, quando ancora vi regnavano gli Austriaci. Più o meno come me la stragrande maggioranza di chi abita al Sud. E lo stesso vale per i Settentrionali. A Milano o a Torino ci sono ancora Milanesi e Torinesi? Persino quelli che nelle curve calcistiche inneggiano ad un Vesuvio in eruzione sono spesso figli o nipoti di emigrati dal Mezzogiorno.

Allora il discrimine non deve essere genetico (quanti quarti di meridionalità nel sangue ci vogliono per essere definiti meridionali?). Forse è un problema di residenza. Se vivi al Sud sei Meridionale. E se vivi al Sud ma lavori al Nord (come tanti)? E se vivi al Nord ma vieni dal Sud (come tantissimi)?

Ma forse stiamo giocando con i concetti. E’ un fattore culturale, dipende da come ognuno si sente. Un Meridionale sa benissimo di esserlo e si sente tale. Così come un Settentrionale ha ben chiaro chi e cosa sia un Meridionale. Ma ne siamo proprio sicuri? Un Napoletano si sente (ed è) semplicemente Napoletano. Neanche campano. Il suo immenso (inconfessato?) ego lo pone al di sopra, non dico del Meridione, ma di Milano e di tutta l’Italia. Sa di appartenere ad una città con ben più di duemila anni di storia e si sente di casa in tutto il mondo. Ma anche un Siciliano si autodefinisce Siciliano. E un Sardo: Sardo. I Romani si sentono Meridionali? E non era addirittura da Bologna in giù che il treno faceva: terun-terun?

Direi, piuttosto, che l’Italia non si divide tra Settentrionali e Meridionali ma tra cretini e non. Tra ricchi e poveri, magari. Tra ignoranti beceri e interessati e persone per bene. Tra chi sa quanta gente strappata dalle loro case nel Sud è andata a morire sul Piave nel Veneto e chi pensa che i Cinesi mangino i topi vivi (non saranno per caso Meridionali anche loro?). Ma quanto è rappresentativo Feltri del comune sentire nordico? Non moltissimo, ma abbastanza per stare in guardia. I feltriani si annidano nei posti più impensabili.

Mi diceva sempre mio padre: Piccerè, tu non ti devi preoccupare delle persone cattive ma intelligenti. Sono appunto intelligenti, hanno interessi e ci puoi sempre parlare. Devi preoccuparti dei cretini, che sono ingestibili e tirano mazzate da cecati.