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by Alessandro Bianchi
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Parte la nuova rubrica Polis, che raccoglie il testimone della precedente CityGovernance con i suoi oltre 40 articoli pubblicati nel corso dell’anno passato.

Come ha detto il Direttore Cioffi al momento della chiusura il 15 febbraio scorso, è un percorso che “si conclude per aprirsi ad un discorso di maggior respiro, che non disperda il capitale di collaborazioni acquisito ma lo arricchisca in un’ottica politica più generale”.

E’ quello che abbiamo cercato di fare nel progettare Polis per fare in modo che le vicende della città, del territorio, dell’ambiente e del paesaggio fossero viste e raccontate, come è stato in precedenza, attraverso i molteplici occhi di urbanisti, architetti, economisti, ingegneri, ecologisti, archeologi, storici, geografi, sociologi e altri ancora.

Ma fossero viste e raccontate anche con una visione politica, nel significato proprio di “arte di governare la città”, cosa che oggi appare assai lontana dalla pratica politica corrente. E siccome tutte le cose per inverarsi hanno bisogno di scelte politiche, “Polis” cercherà di dare il proprio contributo di idee al formarsi di quelle scelte.

In questa aprirsi ad un discorso di maggior respiro avremo bisogno anche di nuovi compagni di viaggio – Istituzioni, Enti, Associazioni, Fondazioni, Imprese, singole persone, insomma il corpo vivo della società – ai quali ci rivolgiamo chiedendo di condividere fin d’ora questo nuovo percorso.

La formula sarà in prevalenza quella consueta dell’articolo, ma puntiamo anche su interviste a testimoni privilegiati di vicende che ci preme raccontare e su presentazioni e recensioni di libri e film, magari quelli un po’ fuori dalle classifiche ufficiali. E lavoreremo molto sulle immagini, che sono sempre il veicolo di più diretta e immediata percezione. La cadenza sarà settimanale con uscita il martedì.

L’articolo con cui Polis si aprirà martedì prossimo è dedicato alla “città distrutta”, ossia a quell’immenso ammasso di case, mercati, fabbriche, ospedali, chiese, scuole, cimiteri ridotto in macerie, di cui vediamo ogni giorno le drammatiche immagini che arrivano dal teatro di guerra in Ucraina.

Ci sarà un tempo in cui i sopravvissuti a questa cieca furia distruttiva, oltre a piangere i loro morti, si disporranno a ricostruire i luoghi in cui tornare a vivere.

A loro è dedicata la prima uscita di Polis.