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Pompei, una mattina particolare alla Biblioteca Fiorelli

Un “Bravo!” alla Preside Zamboli e a Zuchtriegel

by Federico L.I. FEDERICO
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Una mattina, mi sono svegliato e… semplicemente sono andato agli Scavi di Pompei, perché avevo ricevuto un invito per un evento “Aperto al Pubblico”, dal titolo intrigante Pagine antiche e nuove voci. Soprattutto mi intrigava la presenza dei due Big della comunicazione operanti nella Realtà pompeiana, e non solo.

Erano previsti infatti interventi di: Gabriel Zuchtriegel, Ospite ospitante nelle sue vesti di Direttore Generale del Sito archeologico “più bello del Mondo” (sue le parole)  e Filomena Zamboli, Dirigente Scolastica e Preside (non so se si possa dire ancora così…) che garantivano almeno un paio di ore interessanti per me, in quel momento cronista disoccupato.

Ricorrenti rumors pompeiani, infatti, mi avevano fatto “sapitore” che era saltato a data da “riconcertare” un evento previsto per la serata di lunedì. Esso aveva per oggetto un “tavolo di Concertazione” sul Vincolo, in corso di decretazione sulla grande Piazza Bartolo Longo, recentissimamente riorganizzata e ristrutturata in pietra lavica. E qui aggiungiamo: con buona pace dei detrattori e dei nostalgici dei “sampietrini” (non si possono chiamare “cazzimbocchi”, perché sono cubetti in porfido quarzifero centroitalico, totalmente estraneo alla cultura meridionale della piazza “basolata” in basalto vulcanico o, sovente, in basoli calcarei).

Dunque, dai falsi cazzimbocchi del Centro Città, mi sono avviato verso il pietrame della strada consolare murattiana – che si snoda ancora nel Viale San Paolino – che è un tratto ancora autentico della Regia strada delle Calabrie, opportunamente messo in luce.

Esso però non è apprezzato da turisti e utenti della Biblioteca per la scarsità di opportune indicazioni. Tali auspicate indicazioni turistiche dovrebbero far capire a chi guarda anche il motivo del gran “salto in giù” del fabbricato, verso gli strati di materiale vulcanico di ricoprimento e ancora più giù, verso il paleosuolo romano con le sue fondazioni, le quali “beccarono” all’epoca anche tombe romane.

 

 

Comunque la mattinata trascorsa sui bordi ottocenteschi urbanizzati degli Scavi Pompeiani, nella Biblioteca Fiorelli, oggi aperta al pubblico, originariamente antico albergo, fornito di stalle e mangiatoie per cavalli – dopo il restauro in gran bella vista nella sala conferenze della Biblioteca – mi ha regalato una straordinaria esperienza, perché ho toccato con mano le davvero eccezionali capacità del Dirigente Scolastico dell’Istituto e del Direttore del Parco Archeologico  di Pompei, di collaborare fianco a fianco per fini comuni di grande valore, come è stata la grande esperienza/scommessa di “Sogno di volare”, cresciuta oltre ogni più rosea aspettativa, a livello nazionale.

E così, da cronista disoccupato, ho potuto godermi una mostra artistica en plein air, fatta di opere “prime” degli Studenti dell’Ernesto Pascal e deliziarmi poi per la mia canzone preferita: “Era de Maggio”. Essa è stata cantata con maestria da una giovane studentessa dell’Istituto, così come la canzone “Allerìa” di Pino Daniele è stata cantata con sicurezza da uno studente. Entrambi erano però accompagnati dal “coro” dell’Istituto Pascal, dai toni garbati e piacevoli.

Ma la chicca, assolutamente inattesa, è stata la esibizione di un balletto studentesco impegnato in una tarantella ballata con grazia vitale e gioiosa, nonostante il difficile piano terrazzato su cui si muovevano.

La visita “guidata” alla Biblioteca e le narrazioni degli studenti tratte da Libri Rari presenti nelle collezioni librarie della Biblioteca Fiorelli è stato la degna conclusione di una “mattinata particolare” di cultura vera e vissuta.

Un “Bravo!” – meritato – va a tutti: Preside Filomena Zamboli, docenti e alunni del Pascal, nonché a Gabriel Zuchtriegel, generoso anfitrione pompeiano.

 

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