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Regionali Campania: le liste. Democratici e Progressisti

by Redazione
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Democratici e Progressisti” è una delle (tante) liste che sostiene De Luca. Con una caratteristica però: prende le distanze dalla gestione regionale degli ultimi cinque anni e promette che nei prossimi cinque non farà mancare la sua voce critica.

Salvatore Vozza, che ne è l’ispiratore e il referente politico, già candidato Governatore nella scorsa tornata, nella sua lettera aperta agli elettori parla esplicitamente di “cultura progressista” che sarebbe stata la “vera grande assente dell’ultimo quinquennio nel Consiglio regionale”. Il suo obiettivo è che la Sinistra torni a far sentire la sua voce. Vozza non si è candidato e il suo impegno sembra dettato soprattutto dalla passione.

E veniamo a chi invece è candidato. A Napoli, capolista è Violante Ruggi d’Aragona Piera (detta Piera Violante), presidente dell’associazione culturale Briciole di Stelle. Ma prima di tutto figlia di Aedo Violante, partigiano, giurista, esponente della cultura napoletana. Spicca poi il nome di Mario Coppeto, capogruppo di Sinistra in Consiglio comunale. Sostenitore di De Magistris, quindi. Si è recentemente distinto per la sua battaglia (vittoriosa) contro l’approvazione della legge regionale sull’urbanistica. Chiude la lista, solo per motivi alfabetici, Alessandro Zampella segretario di e-Laborazione, associazione politico-culturale. Molto vicino al notaio Dino Falconio (proveniente dallo studio di Sabatino Santangelo) ed a Guglielmo Epifani (già segretario nazionale della CGIL) di cui sarebbe espressione.

Ad Avellino il capolista è Francesco Todisco, attuale consigliere delegato di De Luca alle “Aree interne”. A Benevento, Lorenzo Cicatiello. A Caserta, l’ex generale dell’aeronautica Roberto De Micco. A Salerno, Corrado Martinangelo, presidente nazionale di Agrocepi, che in passato ha collaborato con Maurizio Martina quando questo era Ministro delle politiche agricole.

Infine, il programma. Ha collaborato alla sua stesura Rosario Muto, esponente storico della sinistra campana, che vi ha lasciato la sua impronta. In estrema sintesi, vi si individuano alcune criticità. Scarsa efficienza della macchina amministrativa pubblica. Illegalità diffusa. Diseguaglianze di genere. Scarsa competitività produttiva e ritardi infrastrutturali. Sistema sanitario inadeguato.

E si propone un modello incentrato sullo sviluppo industriale integrato con le vocazioni turistiche del territorio. Più nel dettaglio. Polo Manifatturiero (Aerospazio e Automotive, Elettrodomestici con le relative Supply-Chain). Polo Tecnologico (Sedi Universitarie, Centri di Eccellenza e Ricerca). Polo Cantieristico (navale e diportista). Polo Artigianale Industriale (Comparto orafo e oggettistica; Distretto tessile). Polo Agroalimentare (Filiere sviluppate su tutto il territorio regionale). Polo Connettivo Integrato (Autorità portuale Napoli-Salerno; Aeroporto Internazionale di Capodichino, Aeroporto di Salerno ed altri; Interporto di Nola-Marcianise).

“La persona al centro del territorio”, è la parola d’ordine finale.