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Al via lo smantellamento della centrale nucleare di Latina

by Redazione
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Parte la fase 1 del programma generale di decommissioning della centrale nucleare di Latina. Il MISE ha infatti approvato, su parere dell’Autorità di sicurezza nucleare (ISIN), il relativo decreto di disattivazione.

Lo comunica la Sogin, la società di Stato che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari, che potrà quindi avviare le attività previste con il duplice obiettivo di incrementare i livelli di sicurezza e ridurre l’impatto ambientale.

Quella di Latina è stata la prima delle quattro centrali nucleari italiane ed è l’ultima ad avere ottenuto il decreto di disattivazione. Costruita dall’Eni all’inizio del 1958, nel 1963 ha iniziato a produrre energia. All’epoca, la più grande d’Europa. È stata fermata nel 1987, a seguito del famoso referendum, dopo aver prodotto complessivamente 26 miliardi di kWh di energia elettrica.

Adesso si tratta di smantellare i sei boiler (oltre 3.600 tonnellate), abbassare l’altezza dell’edificio reattore da 53 a 38 metri, smantellare edifici e impianti ausiliari. Al termine i rifiuti radioattivi, sia quelli pregressi che quelli prodotti dal decommissioning, saranno stoccati in sicurezza nel sito stesso. Nel nuovo deposito temporaneo e in alcuni locali dell’edificio reattore appositamente adeguati.

Questa prima fase dovrebbe concludersi nel 2027, con una spesa di ben 270 milioni di euro. Quando poi ci sarà la disponibilità del famoso Deposito Nazionale (campa cavallo), sarà possibile avviare la seconda e ultima fase: via il reattore. A quel punto, conferiti tutti i rifiuti radioattivi al Deposito Nazionale, quelli temporanei saranno demoliti e il sito verrà rilasciato, senza vincoli, per il suo riutilizzo.

Per l’AD di Sogin, Emanuele Fontani, “Si tratta di un passaggio cruciale per la chiusura del ciclo nucleare italiano, che ci consente di entrare nel vivo del decommissioning della centrale pontina. Questo provvedimento conferma la proficua collaborazione fra i diversi soggetti istituzionali coinvolti nello smantellamento degli impianti nucleari”.