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Alcune riqualificazioni urbane a Vienna

by Ghisi Grütter
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Ho già avuto modo di parlare di Vienna in questo giornale con due altri articoli (sui Gasometri rigenerati il 24 luglio 2021 – https://www.genteeterritorio.it/i-serbatoi-rigenerati/ – e sulle Città dove si vive meglio il 24 ottobre 2022 – https://www.genteeterritorio.it/in-quale-citta-si-vive-meglio/). In vent’anni Vienna ha raddoppiato i suoi abitanti e ciononostante continua sempre a costruire in modo ordinato. Mi sembra che questa sia una città sempre all’avanguardia sui temi dell’ambiente, della qualità della vita e sui problemi di rigenerazione e anche quando non sono del tutto riusciti, riesce sempre a trovare nuove soluzioni.

Il Wiener Gürtel (la cintura viennese), assieme alla Ringstraße e alla Zweierlinie, è la terza arteria di traffico a forma di anello della città, ed è molto trafficata. Come il Ring è nato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, al posto di un sistema difensivo costruito sotto Leopoldo I. Nel periodo della “Vienna rossa”, tra il 1919 e il 1933, vennero costruiti – soprattutto sul Gürtel meridionale (Margaretengürtel) – molti interventi edilizi di abitazioni operaie, le Höfe. La zona del Gürtel è stata anche denominata la “Ringstraße del Proletariato”, ma fino a dopo la Seconda guerra divenne residenza borghese, grazie anche alle sue zone verdi. Nella seconda metà del Novecento, l’enorme aumento del traffico (3 corsie per senso di marcia) portò a una notevole riduzione della qualità della vita e del prestigio dell’area. Negli anni ‘90 il Comune di Vienna intraprese varie iniziative di rivitalizzazione e furono progettate diverse soluzioni di ammodernamento.

 

 

Uno degli edifici che vorrei qui prendere in considerazione è il complesso Spittelau Viaducts Housing Project situato nel quartiere di Alsergrund, progettato da Zaha Hadid e costruito tra il 1994 e il 2005 in un’area periferica in cui emergono frammenti della storia della città. Spittelau una volta era un’isola fluviale, poi è stata riconquistata alla terraferma nell’Ottocento e accanto sorge un inceneritore decorato, costruito negli anni Settanta da Friedensreich Hundertwasser, architetto-artista molto amato dai viennesi. Il complesso si trova sulla riva del Canale del Danubio e ne sfrutta la riva con aree pubbliche pedonali. Lo Spittelau Viaducts Housing è stato ideato come un edificio polifunzionale adibito prevalentemente a residenze comprendente anche uffici, studi d’artista e locali commerciali: una serie di appartamenti (sovvenzionati dal governo) si snodano come un nastro attraverso, intorno, e sopra le campate ad arco dello storico viadotto ferroviario in mattoni (lo Stadtbahn inutilizzato diventato una struttura protetta) progettato da Otto Wagner come parte del suo progetto di trasporto urbano del 1901. Infatti, il complesso residenziale interagisce con lo storico viadotto generando diverse relazioni spaziali esterne e interne. Gli spazi pubblici aperti, sotto le arcate, sono pieni di bar e di ristoranti

Fu all’inizio degli anni Novanta che il Comune di Vienna iniziò a riqualificare questa sponda fluviale e incaricò Zaha Hadid di sviluppare nuove idee per il lotto situato tra il fiume e il tratto dismesso del viadotto ferroviario. Nel 1994 Zaha Hadid elaborò il progetto con disegni di grande effetto e lo presentò nella rinomata galleria d’arte di Grita Insam. La proposta iniziale comprendeva cinque edifici curvilinei che si proiettavano a sbalzo sopra il viadotto. Erano previsti 15 lussuosi appartamenti affacciati sul Donaukanal, con atelier per artisti, uffici, caffè e negozi. La società immobiliare SEG lo acquisì ma fu approvato con solo tre corpi per una superficie netta di circa 3.200 mq. Al posto degli esclusivi loft furono previsti 29 piccoli alloggi da dare in affitto per brevi periodi. Nel 2005 i lavori furono terminati e l’anno dopo entrarono i primi affittuari. A questo scopo la progettista ha dovuto aumentare i pilastri, ridurre le aperture e le finiture economiche, così da definire l’opera un “disegno stracciato”. Purtroppo la SEG, che stava sviluppando anche altri progetti per la città, andò in fallimento e, scaduti i contratti di locazione, gli edifici rimasero vuoti per un po’. Probabilmente l’insuccesso fu determinato dal genere di appartamenti con costo di locazione molto alto e con spazi particolarmente difficili da arredare; per di più in una zona che non era stata ancora rivitalizzata. Due anni dopo La SEG venne ricostituita occupando in parte il complesso con i suoi uffici. Nacque l’idea di offrire alloggi in affitto agli infermieri, data la vicinanza con l’Ospedale e agli studenti grazie alla presenza universitaria della Facoltà di Medicina. Conseguentemente sono state prese in considerazione alcune funzioni socialmente utili: un bio-mercato ecologico, degli alloggi per senzatetto, alcuni spazi per associazioni caritative, e così via. Tra il 2019 e il 2020 la proprietà è passata a un nuovo investitore che ha riproposto gli alloggi a breve termine sotto il logo Urban Island. Le piante degli edifici sono state riadattate e le facciate astratte di Hadid si sono ricoperte di murales che pubblicizzano le nuove residenze.

 

 

Sempre nella zona di Alsergund era situato l’Allgemeines Krankenhaus der Stadt Wien, di solito abbreviato in AKH, l’ospedale generale e universitario della città, sede della facoltà di Medicina. Era stato inaugurato nel 1784 e all’inizio si occupava solo dell’assistenza ai pazienti, mentre gli altri servizi ospedalieri erano separati. Nel XIX secolo, l’ospedale di Vienna era il centro di ricerca medica della scuola viennese. Annessi all’ospedale c’erano un reparto maternità, un orfanotrofio e un manicomio, il Narrenturm detto anche il Gugelhupf (il ciambellone). Diventato ingombrante e non più sufficiente nel 1957 si è deciso di costruire un nuovo grande Ospedale centrale, quindi il sito del vecchio AKH è stato utilizzato come campus dell’Università di Vienna con gli Istituti medici e quelli umanistici.

Il Narrenturm (Torre del Matto), è stato il primo edificio costruito appositamente per l’accoglienza dei malati mentali, persone che dovevano essere segregate dal resto della popolazione, fondato insieme al vecchio ospedale sotto l’imperatore Giuseppe II e progettato dall’architetto Isidore Canevale. L’edificio consisteva in un edificio circolare per 200-250 malati, simile a una fortezza, diviso in cinque parti con finestre simili a fessure. Ogni cella aveva porte robuste a traliccio e degli anelli per incatenare i pazienti più agitati. Dieci anni dopo, era già obsoleto per le innovazioni apportate nella terapia per i malati di mente. Comunque, fino al 1869 furono segregate le persone costrette a “vivacchiare” per tutta la loro esistenza in questa costruzione circolare, ben nascosta dietro il Vecchio AKH. Già nel modello più antico il Narrenturm aveva sul tetto una macchina metereologica o un Blitzfänger ideato dal sacerdote-inventore ceco Prokop Diviš e installato nel 1754, e probabilmente non era solo come protezione contro i fulmini. Esistono ancora due sue piastre di montaggio nel cortile interno, e non è stato mai chiarito se i parafulmini siano stati utilizzati per il trattamento dei pazienti.

 

 

Oggi il Narrenturm è la sede del Museo Federale di Anatomia Patologica e dal 1971 ospita la più grande collezione di Anatomia patologica esistente con circa 50.000 oggetti esposti, accessibile a tutti i visitatori. I corridoi e le celle sono pieni di preparati che mostrano le malformazioni e malattie di ogni genere, con l’aiuto delle quali, ancora oggi, studenti universitari e medici studiano le malattie e si impegnano per il progresso della medicina.

Ho voluto riportare questi casi diversi di riqualificazione urbana ubicati nella stessa zona: il complesso ospedaliero forse non è da considerare una rigenerazione vera e propria in quanto le vecchie strutture continuano ad avere una funzione subordinata di supporto al nuovo AKH – a parte il Narrenturm che ha cambiato completamente funzione – mentre il Spittelau Viaducts Housing, nasce con la volontà di rigenerare un’area dismessa, ma in corso d’opera cambia più volte target e non è detto che il volto decorato di oggi non sia suscettibile di ulteriori cambiamenti. Ma questo è il bello di una città coraggiosa come Vienna che sfida la modernità non dimenticando mai la sua storia identitaria.

 

Foto, dall’alto:

  1. Lo Spittelau Viaducts Housing di Zaha Hadid visto dal Canale
  2. pianta dello Spittelau Viaducts Housing
  3. Lo Spittelau Viaducts Housing visto oggi con i murales
  4. Il Narrenturm quando era un manicomio
  5. Il Narrenturm oggi, sede del Museo Federale di Anatomia Patologica