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Didattica finlandese alla “De Filippo” di San Giorgio

by Piera De Prosperis
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Nuvole nere si addensano nel cielo di San Giorgio a Cremano e non è un evento meteorologico! E’ l’ira delle mamme degli alunni dell’Istituto comprensivo “De Filippo” di San Giorgio a Cremano che sta per scatenarsi, come un uragano, sulle scelte didattiche (o definite tali) della Dirigente Scolastica Laura Colantonio. Andiamo con ordine e cerchiamo di capire i retroscena.

Da settembre 2019, per disposizione del Comune di San Giorgio, chiude la storica sede della scuola media di 1° grado a via Stanziale per problemi economici di gestione e di sicurezza dei locali siti in appartamenti di un edificio privato. Sta di fatto che gli alunni dovranno essere accolti nella sede centrale dell’Istituto in via Cavalli di Bronzo, dove già lavorano la scuola dell’infanzia e la primaria. Un bell’edificio, non c’è che dire, con ampi spazi esterni ed interni, refettorio, sala dirigenza molto confortevole, ma dove andranno ad insistere un numero di alunni superiore alla reale ricettività del plesso.

La preside Colantonio è già nota alle cronache scolastiche (e non) per alcune discutibili iniziative prese quando dirigeva il liceo Sannazaro di Napoli. Era infatti finita nell’occhio del ciclone per le attività extra moenia, come gite al mare e passeggiate nel parco della Floridiana poco distante dalla scuola al Vomero, per alleggerire il carico di alunni ben superiore alla ricettività dell’istituto. La polemica era stata violenta. Le scelte della dirigenza compiute forse senza la condivisione dei genitori e il contenuto delle attività stesse, non pertinente ad un curriculum scolastico, avevano determinato la sospensione della Colantonio dall’incarico.

Ed ecco che ci risiamo, per la povera preside una nuova grana. Troppi alunni, poche aule, ma questa volta senza poter mandare al mare i piccoli, non è più stagione! E allora ci si inventa una soluzione moderna: la didattica finlandese. Che va tanto di moda.

In sintesi, gli aspetti innovativi del progetto sono:

Un allestimento degli spazi, ovvero l’aula, ma anche corridoi, atrii, giardini e cortili, che promuova una didattica attiva e un modo di trascorrere anche gli intervalli in modo dinamico e interattivo.

Una gestione del tempo che preveda l’alternanza di momenti di massimo impegno cognitivo e attenzione a momenti in cui il corpo diventa protagonista, con alcuni minuti dedicati a esercizi di diverse tipologie: equilibrio, conoscenza dell’altro, allungamento, relax, propriocezione, gioco di riflessi…

L’utilizzo di materiali ginnici in classe (gym ball al posto della sedia, balance board in aula per i momenti dedicati agli esercizi di equilibrio, elastici per il movimento delle gambe sotto ai banchi) e di materiali scolastici come l’astuccio, il quaderno ecc. per la realizzazione di piccole routine di tipo motorio in classe (eseguo dei movimenti con l’astuccio sulla testa, metto a terra la penna e salto a destra e a sinistra della penna, ecc.)

Una didattica orientata al coinvolgimento totale della persona, rispettosa del suo bisogno di vivere ed entrare in contatto con la realtà e le conoscenze, soprattutto vivendo esperienze.

Una promozione del tempo libero all’aria aperta, anche nelle stagioni meno favorevoli, con un allestimento adeguato dei cortili e dei giardini.

La preside, con una delibera dello scorso dicembre, crea nell’androne della scuola tre aule “aperte” o, per meglio dire, aule ad alta innovazione didattica. In realtà spazi delimitati da arredi e pannelli in cui a rotazione sono destinate le classi. Per far accettare ai genitori questa nuova logistica, convoca i genitori e con un linguaggio specialistico didattichese motiva le sue scelte. I genitori privi di competenze specifiche escono disorientati dall’incontro, gli altri vanno via senza aver ricevuto risposte esaurienti sull’applicazione della didattica finlandese.

Comunque si parte, ma sembra che la situazione non sia delle migliori. La rotazione distrae i bambini. L’acustica è pessima perché lo spazio dell’androne è troppo ampio, per giunta percorso da persone che accedono alla segreteria. I bambini del primo piano si affacciano dalla balaustra e chiamano gli amichetti che stanno giù. Non ultimo, la gara di acquisto dei tablet e delle cuffie è partita in ritardo sui tempi della scuola.

Prima che esploda il temporale, cosa chiedono i genitori? 1. Un maggiore coinvolgimento nelle scelte educative e didattiche. 2. Non mascherare le problematiche di sovraffollamento con pretese motivazioni didattiche. 3. La possibilità di interventi su ampi spazi sottoutilizzati come il refettorio e la presidenza, da cui si potrebbero ricavare le tre aule mancanti. Il tutto per il benessere dei giovanissimi utenti che hanno diritto alla fruizione di locali adatti all’ascolto.

Nota a margine. Ma la Dirigente scolastica non ha fatto tesoro della precedente dolorosa esperienza? Coinvolgere i genitori, dare loro spiegazioni e cercare soluzioni condivise, spiegando passo dopo passo il percorso, è l’unico modo sano per gestire una scuola. Specie lì dove le problematiche vanno risolte con l’appoggio di tutti, in primis degli utenti e delle istituzioni. Andrebbe infatti verificato anche il ruolo del Comune in questa vicenda che danneggia i più piccoli cittadini della città.

Arroccarsi sulle proprie conoscenze e competenze non serve a nessuno. Soprattutto non è il ruolo di educatori che anche la didattica finlandese non può che riconoscere.