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Le prospettive politiche in Campania. L’analisi di Paola Nugnes

by Lucia Severino
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A maggio dell’anno scorso chiedemmo alla senatrice Paola Nugnes, allora del Movimento 5Stelle, il suo giudizio sull’operato della commissione parlamentare d’inchiesta cosiddetta “ecomafie”, della quale aveva fatto parte nella passata legislatura. “…la procedura dell’approfondimento è stata anomala e si è chiusa in maniera superficiale … è mancata l’analisi politica … si è voluto salvaguardare la Giunta regionale del PD…” Si riferiva alla Campania.

Poi però il mondo è cambiato. La Nugnes, da sempre vicina al presidente Fico e critica verso Di Maio, a giugno è stata espulsa dal M5S ed è entrata a far parte del gruppo misto come componente autonoma di LEU. Quindi, ha votato la fiducia al governo Conte bis. E ora che si sta ragionando di alleanze tra la Sinistra e i 5Stelle per le prossime elezioni regionali, occupa un punto di osservazione privilegiato.

Cominciamo dal nuovo governo.

Il nuovo governo è frutto di un accordo programmatico di discreto interesse. I temi proposti sono sintesi di un coordinamento di visione e mi sembrano, tranne per alcuni punti che ho sottolineato in discussione sulla fiducia, tipo il demagogico taglio del numero dei parlamentari e le autonomie differenziate, condivisibili. Non possiamo nasconderci però che questo governo, nato sul presupposto della discontinuità da quello precedente, ripropone invece alla guida dell’esecutivo lo stesso gruppo dirigente. Conte in primis, con tutte le pesanti responsabilità pregresse, anche se molti nomi cosiddetti minori sono cambiati. Inoltre, Renzi, da estremo calcolatore, è riuscito a mettere tutti sotto scacco matto e dipenderà da lui quanto saranno attuabili le azioni proposte. Ma poiché ha bisogno di tempo per far crescere la sua nuova creatura politica, non frapporrà troppi ostacoli alla tenuta della maggioranza, o almeno non immediatamente.

Si dovrà dare molta più forza e consistenza ai temi ambientali, che dovrebbero essere il vero volano dello sviluppo sostenibile, insieme al tema dei diritti civili e sociali, alla scuola e alla ricerca, ai beni comuni. Su questi ultimi abbiamo elaborato, insieme al nostro insigne maestro Paolo Maddalena, un disegno di legge fondamentale per affrontare i temi dei diritti e della gestione della cosa pubblica. Insieme ai progetti in discussione su consumo del suolo e sull’acqua pubblica, saranno i miei cavalli di battaglia di questa legislatura.

Come giudichi il tentativo in atto di riproporre la nuova maggioranza di governo alle prossime regionali?

Premetto che le sorti del partito di Di Maio non sono più un mio problema diretto, in quanto non ne faccio più parte. Come cittadina e parlamentare credo che un’unione sui temi di sinistra, sui quali sia il M5S che il PD dovrebbero impegnarsi per recuperare terreno e sottrarlo alle destre emergenti identitarie e illiberali, sia un’ottima cosa. Vedremo. Anche se il fatto che Di Maio scalpiti per ogni accenno a sinistra su tasse di scopo o altro, non fa ben sperare sulla capacità del M5S al riguardo. Almeno fino a quando sarà ostaggio della leadership di Di Maio.

Ma ritieni possibile un’alleanza in Campania?

In Campania per valutare un’alleanza dovrebbero cambiare i soggetti. De Luca non è fisicamente compatibile con la Ciarambino. L’astio e la contrapposizione maturati tra le due parti contrapposte ha raggiunto livelli non più sanabili. E’ una situazione molto legata alle particolari e specifiche personalità in campo e voglio aggiungere che molti dei consiglieri regionali del Movimento sono persone che stimo e con cui ho condiviso tante cose.

Tu svolgerai un qualche ruolo alle prossime regionali?

No, nessun ruolo. Non faccio più parte del M5S e attualmente di nessun’altro schieramento politico. Sicuramente questa esperienza mi ha chiarito una cosa: è importante posizionarsi ed uscire dalla illogica diatriba che dura da decenni sul fatto che non esistano più una destra e una sinistra. Le divisioni esistono e sono più attuali che mai. Occorre schierarsi e farlo con chiarezza e determinazione per evitare equivoci. Personalmente mi posiziono stabilmente a sinistra, molto a sinistra, e darò il mio appoggio e il mio voto a chi saprà dare risposte al Paese, alla regione, al comune, da sinistra.