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Ancora un crollo in una scuola di Milano

by Luca Rampazzo
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La Capitale Morale d’Italia non riesce a proteggere i più piccoli dai crolli in classe. Questo è il bilancio di un anno nero per le scuole elementari e materne Meneghine, i cui soffitti sembrano di marzapane. E se i bambini incarnano il ruolo scomodo di Hansel e Gretel, non bisogna per forza cercare una strega cattiva. Il pericolo viene dall’alto. Da soffitti che cadono, da tubi che si staccano, da pareti che non tengono. Dai mancati investimenti nella sicurezza.

L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è dell’altro ieri. Quando è crollato un controsoffitto nella scuola dell’infanzia Vigentina, nella zona di Crocetta. I bambini sono, per fortuna, illesi. Ma adesso si trovano in un laboratorio, perché piove dentro la loro classe. Ovviamente è un disagio da nulla, se si pensa a cosa sarebbe potuto capitare. Ma andiamo indietro di qualche anno.

21 Ottobre 2019. Scuole Adriano (4 sezioni) e Fortis (5 sezioni) nel Municipio 2. Cesari (7 sezioni) nel Municipio 9. Meleri (5 sezioni) nel Municipio 4 e Parenzo (5 sezioni) nel Municipio 6. Chiuse due sezioni su cinque anche nella Scuola dell’Infanzia Anemoni nel Municipio 6. Tutte a causa di cedimenti dovuti al maltempo. 26 sezioni equivalgono, vuoto per pieno, a 650 alunni.

26 Novembre 2018. Scuola elementare di via Stoppani: in quarta D si è improvvisamente staccato dal muro uno dei tiranti in acciaio posizionati l’estate scorsa a protezione dei controsoffitti nelle aule e nei corridoi. Nel marzo dello stesso anno ancora un crollo, stavolta il controsoffitto.

La situazione è certamente acuita dal maltempo eccezionale, come si vede la maggior parte degli episodi si concentra nei mesi di maggiori precipitazioni. Ma non essendo una novità è discutibile che si possa parlare di emergenza. Siamo di fronte ad un deficit strutturale. È un problema culturale, prima di tutto. I pochi fondi vengono usati per opere di urbanistica tattica che rispondono all’immortale criterio “poca spesa, molta resa”.

Si rischia di preferire, insomma, dipingere piazze sull’asfalto che ristrutturare scuole fatiscenti, datate e sempre più pericolose. Perché, davanti a noi, ci sono altri dieci giorni di piogge. E se esiste una Milano efficiente, pragmatica e di esempio per tutti, non sembra essere quella di chi dovrebbe mettere in sicurezza le scuole. Facciamo attenzione.