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Campionato: il titolo non dovrebbe sfuggire agli azzurri

by Luigi Gravagnuolo
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Con Bologna-Atalanta 1 a 2 di lunedì scorso si è conclusa la seconda giornata del torneo di clausura, 17° per annum del campionato di Serie A. Dopo la lunga sosta per il mondiale del Qatar, la competizione era ripresa con la 16° giornata per annum, prima della clausura, disputata il quattro gennaio.

Alla vigilia, la griglia di partenza vedeva il Napoli posizionato largamente avanti a tutti: otto punti in più rispetto al Milan, in seconda fila; dieci in più della Juve, terza fila; e +11 rispetto all’Inter e alla Lazio, quarta fila. Quanto alla coda sembravano spacciate il Verona a cinque punti, la Sampdoria a 6 e la Cremonese a 7 punti. La quartultima, lo Spezia, aveva racimolato 13 punti, non tanti ma comunque +6 rispetto alla terz’ultima. Insomma, il campionato sembrava segnato, quasi avesse ancora poco da dire.

Per questo, durante la pausa, in tanti si auguravano che con la ripresa, magari a seguito di un buon mercato invernale, i rapporti di forza si sarebbero modificati, in testa come in coda. Tuttavia, per lo meno sotto il riguardo del calciomercato, fino ad ora è cambiato poco e niente; così pure per quanto attiene alla classifica.

Il Napoli sta ancora saldamente in vetta ed ha ceduto solo un punto alle prime inseguitrici, che ora sono due a pari merito, Juve e Milan, a sette punti di distacco dagli azzurri. Per parte sua l’Inter è riuscita a rosicchiare un solo punto alla capolista, mente la Lazio si è addirittura allontanata, dal -11 del pre-pausa al -13 attuale. Certo, il campionato è ancora lungo, ma all’orizzonte al momento non si intravedono ribaltamenti.

Vale la pena spendere qualche parola su Inter-Napoli del quattro gennaio, partita vinta meritatamente dai nerazzurri, che meritavano anche di più dello striminzito uno a zero di cui al tabellino. Il Napoli, durante la pausa, ha ripetuto la preparazione precampionato estiva, con i relativi carichi di lavoro finalizzati a potenziare i muscoli. Si è perciò affacciato alla ripresa del campionato con i calciatori con le gambe imballate, lente, stanche. Intuibile che, già solo quanto a brillantezza atletica, l’Inter sia stata superiore. Ma più ancora hanno inciso le scelte dei due allenatori. Inzaghi ha predisposto una duplice gabbia per Kvaratskhelia e Osimhen, gabbie muscolari ed aggressive; ha poi fatto seguire a uomo Lobotka, cosa che ormai fanno usualmente tutte le squadre che affrontano gli azzurri; soprattutto si è schierato con due numeri nove, due centravanti potenti e di sfondamento, dando indicazione ai laterali di allargare il campo e di crossare per le loro teste; unica variante qualche riuscita infilata centrale sul lato sinistro di Kim, il cui piede mancino proprio non brilla. Contro questo schieramento logica avrebbe voluto che Spalletti avesse messo la difesa del Napoli a tre, adottando il 3-5-2; era evidente che, lasciando solo due centrali di difesa, con i laterali costretti ad uscire sulle fasce per chiudere le incursioni di Darmian e Dimarco, qualora uno dei due centrali fosse stato scavalcato da un cross, non ci sarebbe stato nessuno a coprirgli le spalle, né i laterali, viste le distanze, avrebbero avuto le chance per diagonali efficaci. E così è stato, Dimarco ha seminato un affannato Di Lorenzo, ha crossato alto scavalcando Rrahmani mentre Kim controllava Lukaku. Tra i due non c’era nessuno oltre Dzeko, che facilmente ha bucato Meret.

Tutti i profeti di malaugurio per il Napoli si sono quindi profusi in peana per il campionato riaperto, viceversa, nemmeno quattro giorni ed il 9 gennaio l’Inter ha pareggiato a Monza ed il Milan al Meazza contro la Roma, mentre il Napoli liquidava senza fatica la modesta Sampdoria. E tutte le cose sono tornate al loro posto.

Ora la coda di gennaio sarà particolarmente impegnativa per il Napoli, a cominciare dalla partita di venerdì al Maradona contro la resuscitata Juve, squadra tignosa che non lascia nulla agli avversari, alla quale seguiranno la trasferta a Salerno, che pur sempre un derby è, e il confronto interno con la Roma, sperando che sarà solo una partita di calcio. Saranno poi determinanti i mesi di marzo ed aprile, tuttavia, con tutto il rispetto per gli altri, il titolo non dovrebbe sfuggire agli azzurri.

In coda le tre ultime sembrano francamente spacciate. Qualcuno forse ricorderà il miracolo della Salernitana nello scorso campionato, quando Davide Nicola riuscì in un’impresa inimmaginabile, ma i miracoli sono tali perché non capitano tutti gli anni. La Cremonese, a mio avviso, è già in B, mentre qualche lumicino di speranza hanno ancora Verona e Sampdoria, specie se indovinano gli eventuali acquisti di qui a fine mercato.

Abbiamo fatto cenno al derby tra il Napoli e la Salernitana in calendario il prossimo 21 gennaio. A proposito di quest’ultima sono incomprensibili i mugugni della società e di una parte dei tifosi nei confronti di Davide Nicola, l’artefice della salvezza miracolosa dello scorso campionato. Oggi, alla diciassettesima giornata, i granata vantano un +10 punti rispetto allo scorso campionato e soprattutto godono di un tranquillo vantaggio di nove punti sulla terz’ultima, eppure società e tifosi un giorno si e l’altro pure mettono in discussione il tecnico. Bah!