fbpx
Home Cultura Capitale italiana della cultura 2024, in corsa Paestum-Alto Cilento.

Capitale italiana della cultura 2024, in corsa Paestum-Alto Cilento.

by Federica Inverso
0 comment
Paestum

“Uniti si vince” recita un celebre motto. Ed è in effetti ciò che sperano gli 11 paesi che fanno parte dell’Unione dei comuni Paestum-Alto Cilento “in corsa” per aggiudicarsi l’ambito titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2024. Tra le 24 città che hanno presentato la manifestazione d’interesse al Ministero della Cultura per partecipare alla gara, c’è anche la realtà salernitana.

L’Unione è formata dai comuni di: Agropoli, Capaccio, Cicerale, Giungano, Laureana Cilento, Lustra, Ogliastro, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino e Torchiara. Territori ricchi di eccellenze, dall’enogastronomia all’artigianato, con un ricco e prezioso patrimonio archeologico e un inestimabile patrimonio ambientale e paesaggistico.

“Abbiamo deciso di candidare l’Unione perché rappresenta una delle realtà più straordinarie del Mezzogiorno e dell’intera Penisola. – ha spiegato il sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni, Franco Alfieri – Gli 11 Comuni che la compongono formano, insieme, uno scrigno di bellezze. Da solo probabilmente nessuno dei Comuni aderenti avrebbe potuto ambire al riconoscimento. Insieme, ognuno con il suo patrimonio può contribuire affinché l’Unione dei Comuni possa avere la capacità di vincere questa sfida.”

Tutte le città partecipanti dovranno presentare il proprio progetto che sarà sottoposto alla valutazione di una Giuria composta da 7 esperti del mondo della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica. Entro il 18 gennaio 2022, la Giuria esaminerà le candidature e selezionerà i 10 progetti finalisti. Poi, le città finaliste avranno a disposizione trenta minuti per presentare la propria candidatura, seguita da una sessione di ulteriori trenta minuti per le domande della Giuria. Data finale: il 15 marzo 2022, quando la Giuria proporrà al Ministro della cultura la candidatura ritenuta più idonea ad essere insignita del titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2024. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. Certo una vetrina e un riconoscimento importante che già, per il 2021, ha premiato una realtà campana, con Procida.

La Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014, da un’idea del Ministro dei Beni culturali e del turismo Franceschini. Negli anni passati il titolo è stato assegnato a: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; a Mantova nel 2016; a Pistoia nel 2017; nel 2018 è stata la volta di Palermo e nel 2019 è stata scelta quale Capitale europea della cultura, Matera. Nel 2020 è stata la volta di Parma, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza pandemica legata al Coronavirus. Nel 2022 sarà Procida, mentre nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia.

“L’idea della capitale italiana della cultura, che risale al 2014, determina un percorso di valorizzazione di tutte le città al di là della vincitrice, mettendo in moto un meccanismo virtuoso e attrattivo. Sono felice che l’intuizione legata a Matera Capitale europea della cultura si sia trasformata in questi anni in una sfida vincente, capace di creare grandi opportunità per le comunità” Ha spiegato il Ministro Franceschini.

Le città del Nord Italia che hanno presentato la loro candidatura per il titolo di Capitale Italiana della Cultura sono: Ala (Trento), Asolo (Treviso), Chioggia (Venezia), Cittadella (Padova), Pordenone, Saluzzo (Cuneo), Sestri Levante (Genova) e Vicenza. Quelle del Centro Italia: Ascoli Piceno, Grosseto, Pesaro (Pesaro e Urbino), Unione Comuni Montani Amiata Grossetana (Grosseto), Viareggio (Lucca), Vinci (Firenze). Quelle del Sud: Aliano (Matera), Capistrano (Vibo Valentia), Conversano (Bari), Diamante (Cosenza), Gioia dei Marsi (L’Aquila), Mesagne (Brindisi), Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno).