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Covid a Salerno: un’occhiata alla situazione

by Federica Inverso
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Sono oltre 3.400 i nuovi salernitani positivi secondo l’ultimo dato reso noto dal Ministero della Salute. Un dato, va detto, in continua evoluzione, in linea con quanto sta avvenendo in tutta Italia. Ma se da un lato si registra un aumento di casi, dall’altro non si arresta la campagna d’immunizzazione. Nel Salernitano si continua ad avere una media molto alta di vaccinati, la più alta della regione: oltre il 90% della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino, mentre Salerno città è quasi al 93%. Numeri importanti se rapportati a quelli del monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE, dai quali si evince che in Campania il 79,9% della popolazione ha almeno una dose di vaccino, mentre la media italiana è dell’82,8%. In totale sono state somministrate più di 2 milioni di dosi in provincia: 900mila prime dosi, 800mila seconde dosi e quasi 400mila terze dosi. Questo il quadro reso noto dal dottor Arcangelo Saggese, referente per l’emergenza Covid dell’Asl di Salerno. Procede invece più a rilento la campagna vaccinale per i bambini della fascia d’età 5-11 anni. Ad oggi sono state inoculate circa 6mila dosi sui 12mila iscritti in piattaforma, ma la platea vaccinabile è di oltre 50mila.

La Campania ha un indice di contagiosità molto elevato e Salerno è tra le 56 province più colpite della nazione, con oltre 2mila casi oltre 100mila abitanti. Un aumento dei contagi che si ripercuote sugli ospedali. Al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona vi sono 28 posti a disposizione nel reparto infettivo e clinica infettivologica e ad oggi sono tutti occupati. Per avere a disposizione un maggior numero di posti letto è stato quindi riaperto il Covid Hospital del Da Procida, così come disposto dall’Asl – 26 i posti letto affidati alla Pneumologia, altri 26 quelli affidati al reparto di Malattie Infettive – ma anche questo si sta riempiendo velocemente.

Intanto, tiene banco – è il caso di dire – la questione rientro a scuola. Sebbene il Tar abbia sospeso l’ordinanza del presidente De Luca che rimandava a fine mese il rientro in aula per gli alunni dell’asilo, elementari e medie della Campania, in diversi comuni, dalla Costiera Amalfitana al Cilento e Vallo di Diano, i sindaci hanno confermato la decisione del governatore con apposite ordinanze che dispongono l’avvio della didattica a distanza. Tanto che il Prefetto di Salerno Francesco Russo ha scritto ai primi cittadini della provincia chiedendo loro di attenersi alle normative nazionali sull’apertura in presenza delle scuole. Una missiva che è stata un chiaro invito a ‘ritirare’ le ordinanze di chiusura, ma a cui i sindaci, in alcuni casi, hanno risposto sottolineando l’esigenza di predisporre ed effettuare, prima del rientro, uno screening di massa della popolazione scolastica. E’ il caso dei 14 sindaci della Costa d’Amalfi che ribadiscono il loro “no” alla didattica in presenza per tutto il mese di gennaio per le scuole di ogni ordine e grado, sfidando Tar e Prefetto.

Provvedimenti che non sono stati presi a cuor leggero, scrivono in una nota i primi cittadini, ma necessario per mettere in campo una serie di iniziative tese a garantire il rientro in sicurezza, tanto che “è immaginabile di procedere già dai prossimi giorni ad una riapertura graduale delle scuole”. A fare pressione, forse, anche l’ombra del Codacons che ha promesso – e sta procedendo – a denunciare alle Procure tutti i sindaci che non riapriranno i cancelli delle scuole.

Sul piede di guerra anche gli studenti delle superiori del capoluogo. I rappresentanti di 13 istituti superiori sui 14 presenti a Salerno hanno deciso di disertare le aule. Alla base della loro mobilitazione una serie di richieste: screening completo di tutta la popolazione scolastica; FFP2 gratuite; potenziamento del trasporto pubblico; Dad.