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Forconi in vista

by Luigi Gravagnuolo
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Saremo più buoni, più solidali, più corretti e rispettosi l’uno dell’altro. Dopo l’epidemia il mondo sarà migliore. Non scherziamo. Io mi aspetto momenti tristi nel dopo epidemia. Ve li ricordate i forconi che meno di dieci anni fa furono tra i co-protagonisti della rivolta populista mirante a far saltare il banco, nella speranza che così sarebbero saltate anche l’esazione delle tasse da loro evase e dei loro debiti contratti con le banche? Temo che quei forconi saranno ricordati come degli innocenti agnellini al cospetto di quello che ci aspetta.

Pensateci un po’. Quanti ‘danni’ stanno subendo dal coprifuoco generalizzato gli spacciatori di droga, i borseggiatori, gli sfruttatori della prostituzione e via narrando, fino – consentitemi un pizzico di ironia – ai piccoli truffatori dello specchietto retrovisore, restati disoccupati senza auto in circolazione? E quelle aziende commerciali o anche produttive che vendevano senza scontrini né fatture e che non potranno dimostrare in alcun modo il loro reddito pre-coronavirus ai fini dei risarcimenti di stato?

Già da ora si possono sentire e leggere sui social i primi segnali di inquietudine. Intanto le avanguardie dell’economia sommersa ed illegale non mollano i vicoli. Escono, affollano gli spazi urbani, sfidano i controlli e cominciano ad organizzarsi per lo spaccio di merci di nascosto. E sono partite le prime invettive contro i rappresentanti delle istituzioni. Soprattutto verso quelli più credibili in questo momento agli occhi della gente.

Otto anni fa i bersagli preferiti furono i Napolitano, i Renzi, la Boschi, la casta in genere. Senza trascurare la più perfida dei loro nemici, quella che rendeva più difficile il cammino agognato verso la fine delle regole, la famigerata Unione Europea. E proprio con riguardo al’Europa già trovano terreno fertile: dove sta, non ci aiuta, si frega le mascherine che servirebbero a noi, fa incetta di medicinali, etc. Ora hanno iniziato a tirare sui De Luca e Conte, presto arriveranno a Mattarella ed a tutta la casta. A cominciare dai grillini ora al governo, rei di alto tradimento verso loro, che pure li avevano votati.

Ovviamente, come in tutte le proteste, c’è pure qualcosa di vero nelle loro denunce e potrebbe non essere difficile per i nuovi forconi trovare consensi di massa. Facile fare la quarantena in case spaziose, soleggiate e magari con un parco verde a disposizione. Terribile farla in 50 mq, magari in un basso dei quartieri. Nelle avversità estreme le diseguaglianze stridono maggiormente. E chi sei tu che col tuo reddito fisso garantito, le tue auto blu e le tue belle case ci imponi di stare in detenzione domiciliare e di non poter prendere aria, fare una passeggiata, fare i nostri lavori? Lavori arrangiati finché si vuole, ma con i quali mettevamo il piatto a tavola.

Infine, non ultimo per rilevanza, anche questa rivolta non mancherà di trovare orecchie attente e comprensive in qualche spezzone di ceto politico ed in nuovi demagoghi che verranno fuori come funghi dopo la pioggia.

Forse sarebbe bene che chi ci governa oggi, oltre a fronteggiare il virus e il crollo della finanza globale, con conseguente impoverimento generalizzato, si predisponga da subito anche a pensare a strategie per contenere una imminente rivolta, che potrebbe essere cruenta. Occorreranno sapienza politica, poderose misure sociali e preparazione militare.