fbpx
Home COVID 19 Spopola la petizione no affitto per gli studenti fuorisede. Oltre 6.000 firme in due giorni

Spopola la petizione no affitto per gli studenti fuorisede. Oltre 6.000 firme in due giorni

by Luca Rampazzo
0 comment

Tre giorni fa è partita in rete una raccolta firme per chiedere la sospensione del canone di locazione, per tutti quegli studenti universitari che frequentavano atenei al di fuori della propria città di origine.

La drammatica emergenza sanitaria che si è abbattuta nel Nord Italia e la chiusura immediata di tutte le università, statali e private, hanno fatto rientrare parecchi di loro presso i luoghi di provenienza.

L’autore della petizione è Andrea Curcio, uno studente di 22 anni che studia giurisprudenza a Milano. Abbiamo voluto intervistarlo per capire le ragioni che lo hanno spinto a combattere da solo questa battaglia.

In che modo hai organizzato questa petizione?

Ho personalmente lanciato in un pomeriggio una petizione online mediante un programma che consente questo tipo di iniziative. È un modo davvero semplice per far arrivare la propria proposta a più gente possibile sul web. Chiunque volesse apportare il proprio contributo, può accedere da questo link:

https://www.petizioni.com/sospensione_canone_di_locazione_per_studenti_fuori_sede

È sufficiente inserire la propria firma e confermarla mediante il proprio indirizzo mail. Maggiore sarà il numero dei partecipanti, più alta sarà la possibilità che questa proposta venga recepita dalla politica. Non mi sono avvalso di alcun tipo di pubblicità a pagamento, ho semplicemente postato questa petizione in alcuni gruppi Facebook e WhatsApp di universitari, colleghi ed amici.

Come sta procedendo la raccolta firme?

Direi molto bene. L’iniziativa si sta diffondendo velocemente. In meno di due giorni hanno deciso di aderire all’iniziativa e di firmare più di 6mila persone, provenienti da tutte le regioni italiane. Questo numero è la prova del fatto che è un problema molto sentito, in modo capillare. Tra l’altro ho visto che sul web ci sono anche altre iniziative analoghe alla mia con numeri altrettanto significativi. Credo proprio che il Governo dovrà prendere in considerazione questa problematica.

Che cosa ti aspetti da questa petizione? Qual è l’obiettivo di questa campagna?

Con questa proposta che ho lanciato, il mio obiettivo è quello di dare maggiore visibilità a quelle tante famiglie che non riescono più a far fronte a tutte queste spese. Il Governo, nel Decreto Cura Italia, ha totalmente ignorato questa problematica, diffusa in modo capillare in tutto il Paese. Noi chiediamo che il Governo aiuti anche queste famiglie, e non solo dando i voucher da 600 euro per le babysitter. Perché non è affatto semplice risolvere un contratto di locazione immediatamente, come qualcuno scrive. Per questo riteniamo essenziale chiedere la sospensione parziale dei canoni di locazione relativi agli immobili che sono stati lasciati vuoti, per tutta la durata dell’emergenza.

Altrettanto fondamentale è, ci tengo a precisarlo, che i proprietari non rimangano insoddisfatti, siamo tutti nella stessa barca.

Perché hai deciso di lanciare questa raccolta-proposta?

Io sono un ragazzo che fa politica, se vedo qualcosa che reputo ingiusto cerco di condurre delle battaglie come tutti i politici dovrebbero fare. Questo vale ancora di più in età giovanile, quando cresceremo non avremo più né lo stesso vigore né lo stesso spirito.

In questo momento così delicato tutti gli italiani stanno vivendo un dramma. Conosco molte famiglie che dall’oggi al domani si sono ritrovate a non percepire più entrate perché le loro attività sono state chiuse, a causa dell’emergenza. Molte di queste famiglie mantengono con enormi sacrifici i figli che studiano fuori città. In assenza di introiti mensili le tasse universitarie e l’affitto di una casa o di una stanza, specialmente in una città come Milano, sono dei costi mostruosi. Interi appartamenti che erano stati presi in locazione per frequentare lezioni e sostenere esami, sono stati lasciati vuoti. Il Decreto da 25 miliardi si è assolutamente disinteressato della questione, a me non sembra normale.