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Napoli tra emergenza e programmazione. Il lavoro oscuro dell’assessore Calabrese

by Flavio Cioffi
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Il professore Mario Calabrese insegna costruzioni marittime alla Federico II ed è assessore al Comune di Napoli con deleghe pesantissime, tra le quali: infrastrutture, lavori pubblici, mobilità, porto. Pesanti perché di oggettiva complessa gestione e perché riguardano direttamente la qualità della vita quotidiana dei napoletani. Piove, governo ladro.

Come nasce il suo incarico e si è già pentito di averlo accettato?

A suo tempo, il Sindaco chiese al Rettore della Federico II di indicargli un nome e Manfredi, bontà sua, fece il mio. Pentito assolutamente no. Penso che sia un grande privilegio lavorare per la propria città. E’ chiaro che è un impegno che fa tremare le vene ai polsi.

 

Partiamo dall’emergenza buche. Come è stata affrontata e qual è, se c’è, il programma per uscirne?

E’ stata la mia prima sfida, io infatti sono stato nominato anche perché c’era un momento di grave difficoltà al riguardo. L’organizzazione prevede che sulle strade a maggiore traffico intervenga direttamente il Comune e su quelle secondarie le Municipalità, attraverso la manutenzione programmata, affidata in appalto con gare pubbliche, e la manutenzione su guasto, ossia trovi la buca e la riempi.

Innanzitutto, ho molto rinforzato l’attività su guasto rafforzando il pronto intervento stradale, in pratica oggi ogni Municipalità ha una propria squadra alla quale arrivano le segnalazioni e può intervenire. Poi, negli ultimi anni abbiamo portato a termine molti lavori di manutenzione programmata, almeno sul triplo dei chilometri coperti negli anni precedenti. Inoltre, stiamo costruendo un PMS, pavement management system, nel quale confluiranno tutte le indicazioni sulla rete stradale cittadina e il programma consentirà di fare le scelte conseguenti in base alle risorse finanziarie disponibili e alla natura ed entità dei dissesti.

Abbiamo fatto molto e riparato la stragrande maggioranza delle buche, ma sappiamo che questo non basta e, come detto, stiamo provvedendo.

 

Via Marina.

E’ stata una grande battaglia. Il progetto fu finanziato dalla giunta regionale di Caldoro sul POR 2007/2013. La gara fu bandita e aggiudicata. Tengo a precisare che tutte le commissioni di gara di quel periodo erano presiedute da personale interno al Comune estratto a sorte. Quando è subentrata la giunta De Luca si è dovuto rifinanziare il progetto, un’operazione complicata, ma alla fine i lavori sono partiti.

Però ci sono state e ci sono ancora difficoltà sull’appalto, legate a problemi dell’impresa. Nonostante tutti gli sforzi per rifare quest’asse viario che la città attende da sempre, stiamo andando a rilento. Ad oggi è stato eseguito circa il 75% dei lavori e non sono in grado di fare previsioni sulla loro ultimazione, perché i tecnici stanno valutando se rescindere l’appalto. Purtroppo, è un momento difficile.

 

Parliamo dei lavori all’interno del porto.

Si tratta di interventi in ambito demaniale, ma chiaramente si riflettono sula città. In particolare per quelli sul Molo Beverello, il Comune ha dato indicazioni sul progetto e stiamo adesso lavorando anche con l’Autorità Portuale, con il cui presidente Pietro Spirito ho rapporti di ottima collaborazione e di stima e fiducia reciproci, per evitare che i lavori provochino problemi agli accessi, con code su via Acton, e per la sistemazione definitiva di piazza Municipio.

 

Molti in città chiedono il recupero del Molo San Vincenzo.

Questo è anche un obiettivo del Sindaco, sul quale punta molto. Abbiamo fatto tante riunioni con l’Autorità Portuale e con la Marina Militare durante le quali c’è sempre stata grande disponibilità da parte di tutti, tranne verificare, dopo, che la Marina avanzava sempre difficoltà. Spero che i problemi possano risolversi e le aspettative dei cittadini essere soddisfatte.

 

Spostiamoci a Bagnoli. La cabina di regia lavora, ma sembra che la Regione non abbia ancora approvato il piano degli interventi esterni all’area SIN.

C’è stato un momento iniziale di scontro politico, perché sembrava che il Comune di Napoli non dovesse sedersi al tavolo per discutere di problemi che evidentemente lo riguardano. Poi, superata questa fase, abbiamo lavorato in grande sinergia sia con il commissario Nastasi che con Invitalia e la Regione.

Ovviamente, se si immagina di consentire la balneazione in quella zona, bisogna intervenire anche molto a monte per evitare che reflui e acque di prima pioggia arrivino in quell’area. Lo stesso discorso vale per la viabilità. Se Bagnoli diventa un attrattore importante per la città, secondo alcune stime potrebbe anche attirare 4/5 milioni di persone all’anno, non si può pensare che la gente vi arrivi tutta in automobile. Bisogna portare la metropolitana e creare buoni collegamenti con gli svincoli della tangenziale.

La Regione teme di non trovare le necessarie risorse economiche e quindi vorrebbe che il Governo si impegnasse ulteriormente a garantire i finanziamenti.

 

Ma non ce l’abbiamo ancora un Governo, qua si fa notte.

Questo è un rischio, ma De Luca è una persona pratica e sono convinto che prossimamente riusciremo ad approvare il PRARU e potremo cominciare a lavorare.

 

Ha accennato alla metropolitana. Brunini, amministratore dell’aeroporto, si aspetta che arrivi a Capodichino.

Infatti, stiamo lavorando per questo. La metropolitana è caratterizzata dalle famose tre porte: la porta del mare, piazza Municipio, la porta del ferro, piazza Garibaldi, e la porta dell’aria, ossia Capodichino. Dal 2022, se tutto continuerà a procedere come adesso, ci si potrà muovere da e per l’aeroporto direttamente su ferro.

 

 

 

Passiamo alle Universiadi.

Sia pure con ritardo si sta lavorando e spero che Napoli non buchi questo importante obiettivo. In queste ore si deciderà se la destinazione finale del villaggio sarà all’interno del porto o altrove e dovremo evitare che il notevole spostamento di persone che si determinerà mandi in tilt la mobilità cittadina. Ripeto, stiamo lavorando.

 

Una domanda politica. Come sono i rapporti con i consiglieri dei 5Stelle, che dopo le elezioni politiche hanno inevitabilmente assunto un peso diverso.

I 5Stelle sono chiaramente all’opposizione, però con Brambilla e ancor più con la Menna, che conosco da moltissimi anni, i rapporti personali sono buoni e la dialettica politica è sempre di buon livello.

 

Se dovesse fare un bilancio della sua esperienza di amministratore?

Da un certo punto di vista è stata una bella esperienza. Lavorare per la propria città è una cosa che sicuramente gratifica. Però tutti i cittadini napoletani dovrebbero obbligatoriamente lavorare un anno al Comune, come il servizio militare di una volta, per rendersi conto delle difficoltà che ci sono. Spesso si immagina che sia semplice amministrare, invece la burocrazia è complicata, le leggi sono complicate, ci vogliono soldi. Si apprezzerebbe meglio tutto il lavoro oscuro che viene fatto. Facciamo certamente errori, ci sono certamente sacche di inefficienza, però il lavoro che si fa in queste stanze è assolutamente duro e impegnativo.

 

Alla fine del suo mandato tornerà all’università o rimarrà in politica?

Tornerò all’università di corsa.

di Flavio Cioffi