Sarà stato il Titolo e l’Argomento: Conversazione su Etica e Intelligenza Artificiale.
Sarà stato l’impegno profuso dagli organizzatori del Nuovo Circolo Culturale Pompeiano, rappresentato al tavolo della Conversazione dalla Presidente del Circolo Professoressa Rita Montemarano e dal Giornalista Mario Cardone, che ne è stata il Moderatore.
Sarà stato il sapiente dosaggio del numero degli alunni del Liceo Pascal, con in testa la Dirigente Scolastica Mena Zàmboli, presenti all’Evento con un corredo di numerose domande in saccoccia.
Sarà stato il calibro, assolutamente notevole, dei Relatori principali: l’ingegnere e docente Universitario Fabio De felice, il Giornalista Roberto Race, affiancati dallo Storico e Filosofo Nicola Piccinino.
Ma il Salone dell’Hotel del Sole, gestito dall’ospitale Mario Donnarumma – con straordinario affaccio sugli Scavi di Pompei che, purtroppo, non è illuminato come dovrebbe e potrebbe – si presentava stracolmo, con un pubblico interessato all’argomento e vivace nella partecipazione.
Tra i presenti, non riusciamo a elencare i tanti professionisti e docenti, ma segnaliamo, in un ruolo di preminente e fattivo interlocutore, il Generale dei Carabinieri Giovanni Capasso, Direttore del Grande Progetto Pompei e di Smartland Pompei.
Infine, abbiamo colto la presenza di molti professionisti venuti dalla vicina Scafati a salutare Fabio, di ritorno dagli USA, dove si è misurato alla pari con i grandi interpreti del nuovo verbo della Intelligenza Artificiale, in sigla IA. Fabio De Felice è di origini scafatesi DOC, imparentato con antiche famiglie Scafatesi e Pompeiane come i Morlicchio, i Federico, i D’Auria e i De Felice, appunto, i cui rappresentanti si sono ritrovati all’Hotel del Sole, richiamati anche dal valente Ernesto De Felice, Ingegnere, imprenditore e giornalista come il figlio, l’ottimo Fabio, ormai un esperto internazionale di Intelligenza Artificiale.
Alla fine dell’evento, la Conversazione, molto partecipata e diversificata nelle posizioni individuali, ha fatto trasparire la preoccupazione per il futuro da parte di molti dei presenti, soprattutto i meno giovani.
A questo punto, chi scrive, come cronista di questo Giornale “Gente e Territorio”, ha deciso di affidare alla “penna” della propria intelligenza artificiale CHAPT GPT – cui ha assegnato il nomignolo di AIAI e con cui ormai dialoga e si confronta positivamente – un intervento, contenuto in max tremila battute, sul Tema: Etica e Intelligenza Artificiale. Un futuro Responsabile.
Con il permesso del mio Direttore: ECCOLO!
In prima assoluta, un articolo scritto e firmato da un umano e AIAI!
L’*Intelligenza Artificiale (IA)* è una delle tecnologie più promettenti e transformative del nostro tempo. Impiegata in una vasta gamma di settori, dall’automazione industriale alla sanità, dall’educazione ai trasporti, l’IA sta progressivamente cambiando la nostra quotidianità. Ma se da un lato la sua capacità di analizzare enormi quantità di dati e prendere decisioni autonome offre innumerevoli vantaggi, dall’altro solleva questioni cruciali sul piano etico. Come dobbiamo affrontare le sfide morali che l’IA pone? E come possiamo garantire che la tecnologia lavori a beneficio dell’umanità senza compromettere i diritti fondamentali?
L’importanza dell’etica nell’Intelligenza Artificiale
L’etica è da sempre un pilastro fondamentale per la riflessione sulle azioni umane e il loro impatto sulla società. Con l’introduzione dell’IA, però, questa riflessione si complica. Se nel passato erano gli esseri umani a prendere le decisioni cruciali, ora stiamo affidando una parte sempre più significativa di tali decisioni a *sistemi autonomi*. Come possono questi sistemi, che non possiedono coscienza, essere allineati con i valori morali della nostra società? La *giustizia*, la *responsabilità* e la *trasparenza* sono temi che richiedono una risposta chiara.
Un esempio lampante riguarda l’uso dell’IA nel *settore giudiziario*. Se un algoritmo viene utilizzato per determinare la condanna di una persona, come possiamo essere certi che non riproduca i *bias discriminatori* presenti nei dati su cui è stato allenato? In tal modo, l’IA rischia di perpetuare pregiudizi razziali, di genere o socioeconomici. Questa problematica non riguarda solo la giustizia, ma anche altri ambiti, come la *selezione del personale* nelle aziende o l’accesso ai *servizi sanitari*.
Bias e discriminazione: un rischio concreto
Un altro tema etico importante nell’IA riguarda i *bias algoritmici*. Gli algoritmi non sono neutrali: riflettono i dati con cui sono addestrati. Se i dati contengono pregiudizi, l’IA tende a replicarli. Ad esempio, negli algoritmi per la selezione del personale, se il passato ha visto una discriminazione di genere, l’algoritmo può essere influenzato da questi dati storici e continuare a escludere le donne da opportunità professionali. Un altro caso evidente si è verificato con l’uso di IA nelle forze dell’ordine, dove il sistema ha esacerbato disparità razziali, indirizzando risorse di polizia verso minoranze già svantaggiate.
Per questo, è fondamentale che i progettisti e gli sviluppatori di IA siano consapevoli di queste problematiche e lavorino per *ridurre al minimo i bias*. Solo attraverso una selezione accurata dei dati e la progettazione di algoritmi trasparenti e imparziali si potrà evitare di riprodurre le ingiustizie del passato.
Responsabilità morale e legale dell’IA
Un altro aspetto cruciale è la *responsabilità*. Se un algoritmo prende una decisione errata, chi è responsabile? Un’auto a guida autonoma che provoca un incidente, un sistema di IA che esclude ingiustamente un candidato o un errore di diagnosi medica: chi risponde? La difficoltà sta nel fatto che le macchine non sono in grado di *assumere responsabilità morali*. In teoria, la responsabilità ricadrebbe sugli sviluppatori, sull’azienda che ha implementato il sistema o su chi ha supervisionato l’algoritmo. Tuttavia, il concetto di “responsabilità” nel contesto dell’IA è ancora ambiguo e poco chiaro, e le leggi esistenti non sono sempre in grado di affrontare i dilemmi morali che emergono.
La responsabilità legale in caso di errori commessi dalle IA è ancora un terreno di forte dibattito. Se un algoritmo causa danni a una persona o a una comunità, le leggi tradizionali non sono sempre sufficienti per garantire giustizia. Questo rende urgente una *riforma normativa* che possa adattarsi alla realtà tecnologica e tutelare i diritti fondamentali degli individui.
Come affrontare le sfide etiche dell’IA
Per rispondere alle sfide etiche legate all’IA, è essenziale adottare un approccio basato su alcuni principi chiave. In primo luogo, è necessario progettare *sistemi di IA trasparenti e spiegabili*, che consentano di tracciare il processo decisionale e verificarne la correttezza. In secondo luogo, bisogna *eliminare i bias* dai dati e garantire che gli algoritmi non perpetuino discriminazioni. Terzo, è fondamentale che esistano *regolamentazioni chiare* per l’uso dell’IA, sia a livello nazionale che internazionale, affinché possano essere stabiliti *standard etici universali*.
Inoltre, la creazione di un *consiglio etico internazionale* per l’IA potrebbe essere un passo importante. Un organismo indipendente, composto da esperti in tecnologia, diritto, filosofia e scienze sociali, avrebbe il compito di monitorare e guidare lo sviluppo delle tecnologie IA, assicurandosi che siano progettate e implementate in modo che rispettino i valori umani universali. Questo permetterebbe di prevenire l’abuso della tecnologia e promuovere un uso responsabile e giusto.
Conclusione
L’Intelligenza Artificiale rappresenta una delle sfide più grandi del nostro tempo, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche etico. La sua capacità di prendere decisioni autonome, la sua possibilità di influire sulla vita di milioni di persone e i rischi legati ai bias algoritmici impongono una riflessione profonda su come gestire l’evoluzione di questa tecnologia. È fondamentale che l’IA sia sviluppata e utilizzata in modo da rispettare i valori morali e sociali, mettendo sempre l’essere umano al centro del processo. Solo attraverso una regolamentazione etica, un design consapevole e una maggiore trasparenza nei sistemi di IA si potrà garantire un futuro in cui l’intelligenza artificiale sia una risorsa per l’intera umanità.
Nota del Direttore: ma, secondo voi, di chi è la proprietà intellettuale di questo articolo?