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“Liberali e Socialisti oltre il muro di Berlino”

by Giuseppe Fei
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Possono liberarli e socialisti trovare convergenze per condividere soluzioni?

A questo quesito si è cercato di dare risposta sabato a Napoli durante l’incontro “Liberali e Socialisti oltre il muro di Berlino”. Nello spazio Guida, nel cuore di Chiaia, il circolo telematico del Partito Democratico, DemOnLine, ha preso spunto da un saggio del professore Ernesto Paolozzi, scritto per la rivista della fondazione ItalianiEuropei.

Il saggio mostra come, con la caduta del muro di Berlino, le ideologie politiche siano entrate lentamente in crisi. “In una prima fase si è pensato che il liberalismo avesse vinto definitivamente sulle altre ideologie… Questo portò alla convinzione delle sinistre europee che il socialismo dovesse coniugarsi con il liberalismo perseguendo una Terza Via capace di governare pacificamente il mondo … questo non è avvenuto … Si tratta dunque di ricostruire una nuova alleanza tra socialismo e liberalismo … a patto che sia il primo che il secondo sappiano trovare un nuovo metodo, nuovi contenuti e sappiano interpretare nuove speranze.”

Mario Hubler, segretario della fondazione ItalianiEuropei, ha sottolineato come la deregolamentazione, attuata per favorire la globalizzazione delle economie, abbia portato alla crisi dello stato sociale, frutto del compromesso tra le forze liberali e socialiste, che permetteva la redistribuzione della ricchezza. Bisogna quindi riscoprire il ruolo regolatore delle entità statuali.

Lorenzo Fattori, si è soffermato sulla circostanza che la predominanza del mercato non porta alla democrazia. Stefano Fusco, ha invitato i socialisti a riscoprire i diritti sociali ed a relazionarsi, oltre che con i liberali, anche con il cattolicesimo sociale. A chiudere il dibattito il senatore Tommaso Nannicini, secondo il quale va riaffermata una visione comune tra le anime della sinistra.

A chi è avvezzo alla politica, risulta chiaro che questa volontà di messa in discussione è la stessa che portò alla creazione del Partito democratico. Che tuttavia negli anni ha aumentato le divisioni invece di trovarne una sintesi. Si può riproporre quel progetto? A questa domanda ci ha risposto il Professor Paolozzi. “Sicuramente, il progetto di mettere metodologicamente insieme diverse anime in un solo partito è in parte fallito. Ma, tutto sommato, esistono una sinistra e una destra liberale che dovrebbero contaminare i due poli estremi. Soprattutto la sinistra liberale dovrebbe puntare ai diritti al lavoro e sul lavoro. Capendo questo, citando Croce, ‘lis finita est’. La lite è terminata”.