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Napoli come Raqqa. Ambulanze e finte aggressioni

by Piera De Prosperis
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La fantasia se non si sposa con il concreto non è creativa. Ma nel paese del sole e del mare la fantasia è rimasta nubile dice il sociologo Domenico De Masi. Possiamo ampiamente smentirlo con un recente episodio che ha coinvolto un’ambulanza del 118, il presidente dell’Ordine dei medici Scotti, il presidente della Regione Campania De Luca, il sindaco di Napoli De Magistris.

Il 12 maggio i quotidiani riportano una notizia veramente agghiacciante: Con un paletto di ferro un uomo rompe il vetro di un’ambulanza, mandandolo in frantumi, mentre il mezzo sta trasportando, a largo Antignano, a sirena spiegata e lampeggiante acceso, un paziente in codice rosso. Un’infermiera ha riportato traumi ed escoriazioni.

Si scatenano giustamente le reazioni: Per i medici e per chi in generale lavora per la salute dei cittadini, Napoli è come Raqqa (Scotti); situazione drammatica di diffusione della violenza nei quartieri. Ci sono le baby gang, aggressioni ad autisti, vigilanti e ambulanze che si aggiungono alla camorra, ad imbecilli che fanno stese e ad altri che fanno occupazioni abusive di luoghi pubblici e vengono a rompere le scatole. Vanno a sfondare ingressi di ospedali. E’ un muro contro i delinquenti su cui non si può discutere. Ma evidentemente qualcuno non la pensa come noi. (De Luca); Trovo che sia una frase infelice ed inqualificabile, che dimostra una totale mancanza di rispetto e sensibilità nei confronti della città di Raqqa, distrutta e devastata dalle guerre, dall’Isis e che conta decine di migliaia di morti, ed è offensiva nei confronti di Napoli (De Magistris).

Il 17 maggio, in sordina, compare una ben diversa notizia: il mezzo del 118 è stato colpito da un paletto che aveva divelto. L’ambulanza avrebbe tagliato la zona pedonalizzata di Piazza degli Artisti, agganciando una fune che sosteneva un gazebo, la fune avrebbe trascinato i due pali cui era legata, uno di essi nell’impatto con l’ambulanza avrebbe rotto i vetri che, andando in frantumi, hanno ferito l’infermiera. L’ambulanza avrebbe percorso a tutta velocità una zona adibita ad uso esclusivo dei pedoni.

Alcune considerazioni: ma ad un’ambulanza è concesso qualunque tipo di effrazione? Anche tagliare una rotatoria? E se lì si fossero trovati dei pedoni?

Non sarebbe il caso che le autorità prima di cogliere qualunque occasione per giudicare e litigare si accertassero della verità dei fatti? Siamo tutti così superficiali e rissosi?

Ma chi ha inventato la scusa dell’aggressione? L’equipaggio dell’ambulanza ha avuto una bella fantasia, possibile che l’autista non si sia accorto di passare sotto un gazebo? E’ stato sicuramente facile e furbo approfittare del problema, realmente esistente, delle aggressioni ai medici negli ospedali ed al personale delle ambulanze per costruire una balla.

Smentiamo, dunque, categoricamente, il prof. De Masi: la creatività dei napoletani non è un luogo comune, la fantasia si sposa perfettamente con la realtà, generando piccoli, simpatici mostri.

di Piera De Prosperis