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Obiettivo mobilità al congresso Or.S.A. di Rimini

by Pietro Spirito
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Si è tenuta ieri a Rimini una tavola rotonda sulle prospettive della mobilità nel settore ferroviario, nell’ambito del congresso nazionale del sindacato Or.S.A.

Andrea Pelle, segretario nazionale dell’Or.S.A., ha messo in evidenza l’importanza di collocare – nella discussione congressuale di una organizzazione sindacale – un momento di riflessione sulle prospettive strategiche del settore, affidando ad Isfort, l’istituto di formazione di studi del Gruppo Ferrovie dello Stato, l’elaborazione di due documenti di approfondimento sul mercato delle merci e dei passeggeri.

Il coordinamento della discussione è stato affidato a Pietro Spirito, che ha stimolato la discussione ed ha posto le questioni agli interlocutori chiamati a discuterne.

Marco Romani, Amministratore Delegato di Isfort, ha sottolineato l’importanza del metodo di analisi con una discussione condivisa tra gli operatori e le organizzazioni sindacali. Da questo punto di vista la scelta di Andrea Pelle nell’organizzazione di questo momento di confronto è stata particolarmente efficace e costituisce esempio che andrebbe portato anche in altri contesti.

Dopo la presentazione dei due documenti di ricerca da parte di Andrea Appetecchia per le merci e di Carlo Carminucci per i passeggeri, si è aperta la discussione sui due mercati principali della mobilità.

Nel caso del trasporto ferroviario delle merci si tratta innanzitutto di chiarire se per la Capogruppo di ferrovie le merci non restino ancora figlie di un Dio minore all’interno del sistema ferroviario, così come è accaduto nei decenni passati, oppure se, in funzione anche degli obiettivi di sostenibilità e di riduzione delle emissioni climalteranti, siano state poste le condizioni per invertire la tendenza storica alla marginalizzazione delle ferrovie nella riorganizzazione logistica del Paese e dell’Europa.

Filippo Contino, responsabile di People & compensation nella holding di Ferrovie italiane, ha sottolineato che il nuovo piano di impresa del Gruppo Ferrovie italiane investe 2 miliardi di euro per lo sviluppo del trasporto ferroviario delle merci. Ma si determineranno anche le condizioni organizzative e di flessibilità del modello di servizio per dare le risposte competitive che il mercato si aspetta per dare fiducia alla modalità ferroviaria?

Maria Giaconia, Amministratore Delegato di MercItalia Rail, ha sottolineato che le sfide in corso sono di una radicale complessità, perché il mercato è fortemente instabile, cambia con un ritmo crescente e richiede continui adattamenti. Anche per questa ragione, l’esigenza di riallineare il modello di esercizio alle necessità del mercato è di vitale importanza e la necessità di percorrere strade condivise di riorganizzazione del lavoro con le organizzazioni sindacali è vitale per il rilancio e lo sviluppo del trasporto ferroviario.

All’onorevole Davide Gariglio, che nella passata legislatura è stato componente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, è stata posta la questione sulla forbice che si sta determinando tra politiche degli investimenti, che ormai sono coerenti con gli obiettivi di sostenibilità, e politiche pubbliche gestionali nel settore ferroviario, che risentono invece ancora della eredità del passato, con uno squilibrio di incentivi destinato al trasporto su gomma rispetto alle altre modalità. Davide Gariglio ha confrontato che le politiche di settore devono allinearsi agli obiettivi di sostenibilità: si tratta quindi di rafforzare le misure del marebonus e del ferrobonus, che sono state recentemente avviate e che richiedono di essere ulteriormente rafforzate.

Nel trasporto dei passeggeri si sono sentite maggiormente le ferite della emergenza pandemica, per effetto del blocco della mobilità. Ora la domanda di connessione si sta riprendendo, soprattutto nella lunga percorrenza, mentre il trasporto locale sconta una maggiore vischiosità di abbrivio ed anche il peso di una bolletta energetica in forte incremento. Ma quali saranno le conseguenze della liberalizzazione nel trasporto regionale, che conoscerà nei prossimi anni i confronti competitivi tra gli operatori per l’assegnazione delle gare, obbligatorie per la regolamentazione comunitaria? Non c’è il rischio di una disarticolazione ulteriore dei modelli di servizio tra le diverse regioni ed i diversi operatori?

A rispondere è Luigi Corradi, Amministratore Delegato di Trenitalia. Intanto, nel corso della fase più recente le regioni meridionali hanno manifestato maggiore sensibilità verso il trasporto ferroviario regionale, acquistando convogli ferroviari nuovi. Certo, il rischio di una disarticolazione con le gare c’è, e sarebbe opportuno definire standard di carattere nazionale per evitare una differenziazione eccessiva del servizio. Nella gamma dei prodotti dei servizi di lunga percorrenza c’è ancora da focalizzare il futuro degli intercity. Luigi Corradi ha ricordato che ha deciso sin dal suo arrivo in Trenitalia di separare gli intercity dall’alta velocità, per connotare un prodotto al quale sono comunque destinati i 200 milioni di euro dei fondi PNRR destinati a Trenitalia, per acquisto di novo materiale rotabile.

A Giuseppe Cancelleri, sottosegretario al ministero delle infrastrutture, è stato chiesto quale ruolo possano giocare i porti meridionali nella logistica dei prossimi anni. La costruzione di un ponte verso i mercati africani, che saranno vettore di sviluppo della prossima fase dell’economia internazionale, costituisce una missione che è indispensabile non solo per il Sud del nostro Paese ma per l’intera Comunità Europea.

In conclusione della discussione, si è richiamata l’attenzione sulla possibilità di costruire una metropolitana d’Europa con collegamenti ferroviari veloci tra le maggiori città del nostro continente. Luigi Corradi ha confermato che si sta lavorando in questa direzione, anche se inevitabilmente si tratterà di un traguardo che potrà essere raggiunto in via progressiva.