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Premio per la poesia Città di San Giorgio

by Piera De Prosperis
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Per il decennale del Premio per la poesia Città di San Giorgio la cerimonia di consegna ai vincitori è stata suddivisa in due mattinate, entrambe nella Biblioteca Sac. Padre Alagi di Villa Bruno. Il 13 maggio sono stati premiati gli alunni delle scuole del territorio, il 14 gli adulti che da ogni parte d’Italia hanno concorso a questa kermesse che rientra nella Settimana della cultura (XXV edizione).

Uguali gli obiettivi, diverso il target dei partecipanti. Elemento comune l’amore per la scrittura, in particolare quella poetica ma anche quella narrativa dato che il concorso prevedeva inoltre riconoscimenti per il racconto breve. Scrivere per ordinare le idee, per dare spazio al proprio sentimento, alle proprie passioni o ai propri desideri. Scrivere per non dimenticare cosa vuol dire avere uno spazio bianco da riempire, sentendolo nostro e desiderando condividerlo con l’altro.

 

 

Per gli insegnanti delle scuole partecipanti, l’Iti Medi di San Giorgio (prof. Paola Sannino) e il liceo di Giacomo di San Sebastiano (prof. Virginia Varriale), che hanno seguito il progetto, al di là dei risultati di classifica, il premio è stata la partecipazione stessa, il vedere riconosciuto l’impegno e la cura nell’elaborare il proprio prodotto, facendolo crescere come un figlio. E’ stata una mattinata emozionante anche solo nel vedere quanta serietà vi era nei volti dei giovani artisti che si sono sentiti protagonisti riconosciuti di un’attività troppo spesso trascurata, scrivere. Molto apprezzata è stata la performance musicale di un gruppo di studenti dell’Iti Medi, già molto sicuri nei loro mezzi espressivi, che ha suonato tra una premiazione e l’altra.

 

 

 

Diverso sentire ma non meno emozionante quello che si è respirato il giorno successivo con la premiazione degli adulti partecipanti. L’evento ha avuto un’ospite di eccezione, la nipote di Totò, Elena Anticoli De Curtis che ha presentato un libro di poesie e liriche del nonno di cui alcune inedite: Il Principe poeta. Ad aprire la riflessione su questo aspetto del grande artista è stato Roberto D’Avascio che ha esplorato in un excursus particolarmente interessante l’attività teatrale di grande respiro fino alla guerra e l’impegno cinematografico degli anni ’50 e di come la poesia sia parte integrante di questo percorso. D’Avascio ha sottolineato l’impegno antifascista di Totò, artista spesso inviso al regime, ed i suoi contatti con la Resistenza. Rossana Palumbo ha evidenziato tra l’altro l’impegno animalista dell’attore e ne ha recitato alcuni testi. Il tutto intervallato dalla proiezione di spezzoni di interviste. Perché Totò/poeta e perché a San Giorgio? Innanzitutto perché Elena Anticoli De Curtis ha ereditato dalla madre Liliana il compito di conservare, preservare e far conoscere tutti gli aspetti, anche quelli meno celebrati, di Totò e quindi quale migliore occasione di un premio dedicato alla poesia per leggere testi poco noti di un attore sensibile e più che mai moderno nelle sue riflessioni. La presentazione a San Giorgio ha poi lo scopo di sottolineare i legami profondi che uniscono la comicità del principe a quella di Troisi, che oggi avrebbe 70 anni ma la cui immagine è ferma a quella del Massimino giovane curioso che dalla sua terra traeva ispirazione e suggerimenti, come dichiaratamente faceva Totò napoletano della Sanità.

 

 

La seconda parte della mattinata è stata riservata agli artisti vincitori nella poesia e nella narrativa. Alcuni già esperti, da tempo padroni delle tecniche e delle tematiche, altri neofiti che si sono avvicinati alla produzione per esprimere, sull’urgenza di particolari occasioni, i loro stati d’animo e le loro passioni. Il tempo è volato via velocemente, intervallato dalla lettura delle poesie da parte di Fabiola Borrelli e dai brani musicali cantati da Lello Beneduce. L’evento si è concluso con la sensazione di aver partecipato ad un momento comunitario di condivisione e affetto reciproci. Un ringraziamento alla curatrice Maria Falbo che affronta tutte le difficoltà connesse all’organizzazione con la certezza assoluta che la cultura, e la poesia in particolare, vince sempre.