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Progetto Pompei, il Gen. De Blasio subentra al Gen. Cipolletta

by Federico L. I. Federico
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De Blasio

Stamani si è tenuta la cerimonia ufficiale del cambio della guardia, anzi del cambio del Generale del Grande Progetto Pompei, in sigla G.P.P. Si è completato così il pieno rinnovamento della struttura apicale del G.P.P. in quanto, già appena qualche mese fa, l’archeologo prof. Gabriel Zuchtriegel ha preso il posto lasciato libero dal Prof. Massimo Osanna, chiamato a Roma a più alti incarichi dal Ministro Dario Franceschini.

Oggi invece è stato il turno della struttura militare di supporto al Grande Progetto che ha visto il subentrante Generale di Brigata dei Carabinieri Giovanni De Blasio prendere il posto dell’uscente Generale di Divisione dei Carabinieri Mauro Cipolletta, che ha raggiunto il limite dell’età pensionabile, come egli stesso, nel proprio intervento di commiato, ha ricordato agli astanti con voce venata di commozione.

Opportunamente, però, la “consegna della stecca” – come con locuzione militaresca si definisce il cambio del comando – è avvenuta in corsa, cioè dopo un affiancamento di svariati mesi durante i quali i due generali, l’uscente e il subentrante, cioè Cipolletta e De Blasio, si sono evidentemente “passati le consegne” di atti, contratti e tutto quant’altro, a carattere tecnico amministrativo, riguardasse cantieri e lavori del Grande Progetto, come è costume nella Pubblica Amministrazione. Insomma, per dirlo con un occhio all’anglicismo – ormai imperante nel burocratese – stamattina si è concluso il cambio di “Governance” per l’Unità Grande Pompei.

Ovviamente il protagonista della giornata è stato soprattutto il Gen. Cipolletta, che ha riassunto la propria attività al cospetto della Stampa, presente per invito alla conferenza appositamente indetta presso la Casina Pacifico in Pompei Scavi.

Era presente altresì per la Autorità di Gestione l’ing. Angelantonio Orlando, Dirigente del Serv. V “Contratti e Attuazione Programmi” del Segretariato Generale del Ministero della Cultura, in sigla M.I.C., ancora oggi guidato dal Ministro Franceschini. In prima fila della “sala” en plein air, allestita all’ingresso della ottocentesca Casina per comprensibili motivi anti Covid, erano altresì presenti il prof Massimo Osanna per il M.I.C., il Prof. Gabriel Zuchtriegel per il Parco Archeologico di Pompei e il prof. Francesco Sirano per il Parco Archeologico di Ercolano.

Passando al merito della Conferenza Stampa, il Gen. Cipolletta ha illustrato brevemente l’attività condotta come Direttore Generale di Progetto ex L. 91/2013, che ha consentito l’impegno dell’intera disponibilità di fondi a partecipazione europea, per una spesa complessiva di circa 105 milioni di euro, seguendone le fasi di affidamento dei lavori, l’appalto dei servizi e delle forniture, nonché l’attuazione e la esecuzione dei relativi contratti.

Ci piace riportare ora per stralcio quanto si legge nel sintetico dossier messo a disposizione della Stampa. Lo stralcio recita così: “Il Grande Progetto è stato gestito sotto un rigido controllo di legalità con la Prefettura di Napoli e sorretto da un apposito Gruppo di lavoro presieduto da un Prefetto. Il G.P.P. è stato ormai sostanzialmente concluso in quanto mancano soltanto alcuni adempimenti amministrativi”. Noi ci limitiamo ad aggiungere: prima di procedere alla Rendicontazione alle autorità contabili italiane ed europee.

Lo stesso Dossier ricorda inoltre che al Direttore Generale di Progetto – e quindi ora al Gen. De Blasio, il cui curriculum garantisce un grande preparazione giuridico/amministrativa – tocca il compito di attuare il Piano Strategico del Piano di Gestione del sito UNESCO delle Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata. Il Piano Strategico peraltro è già stato adottato il 20 Marzo del  2018, ma esso, come recita il Dossier, è un elaborato che: costituisce un open master plan ed è, quindi, destinato ad un costante aggiornamento sia sotto il profilo ideativo sia in relazione agli aspetti procedurali e finanziari, tenendo anche conto delle proposte dell’Imprenditoria privata.

Concludendo, pensiamo che ora tocchi alla classe dirigente dell’area vesuviana interessata dal Piano strategico – che va grosso modo da Portici a Castellammare, e non solo – trovare la forza e la coesione, in vista del PNRR, di scendere in campo. Ma con proposte di respiro territoriale e non localistiche, limitate a puntuali episodi più o meno emergenti dal contesto, come appaiono alcuni dei nove interventi riportati nel Dossier per la parte del Piano Strategico.

Facciamo però una doverosa eccezione per il Nono Progetto che viene definito, con vezzo ancora una volta anglicista: SMARTLAND@POMPEI-Open data per il sistema turistico integrato. Da esso traspare una visione di indiscutibile livello territoriale – del tutto coerente con lo spirito di un Piano di Gestione UNESCO – che non trascura la centralità del grande attrattore Pompei.