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Salerno “sull’onda” della rigenerazione con il collettivo Blam

by Federica Inverso
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L’onda della rigenerazione invade Salerno. Gli architetti del collettivo Blam sono tornati ad occuparsi delle aree in disuso della città grazie alla seconda edizione del We Make City Festival & Summer School. Protagonista di quest’anno il Quartiere Europa, nella zona orientale.

La manifestazione, forte dell’ottimo risultato ottenuto nel 2020, è andata nuovamente in scena dal 1° al 3 settembre con una serie di incontri on line e dal 6 al 12 settembre con iniziative, appuntamenti, spettacoli ed eventi in presenza. La Summer School ha coinvolto, per 10 giorni intensivi, studenti universitari nel campo dell’architettura e del design, giovani professionisti ed esperti della rigenerazione urbana, artisti, associazioni e cittadini, chiamati a confrontarsi con il tema de “La città Prossima” attraverso seminari, attività laboratoriali e un cantiere collettivo di autocostruzione per la rigenerazione di un’area verde in abbandono nella zona.

Obiettivo principale del progetto non è solo il tentare di dare una “nuova vita” a spazi dimenticati, ripensare quindi lo spazio non solo come luogo fisico ma come un’area di relazioni, ma anche coinvolgere in prima persona i residenti del posto nel mettere in campo strategie di riuso e percorsi di partecipazione attiva. Chiamare chi vive i luoghi per chiedere ciò di cui ha bisogno, recepire le proposte per trasformare, insieme. Prima del festival, c’è infatti un lungo iter da seguire. Anche per questa edizione, tutto è partito dal concorso di idee “hackera la tua città” in cui i salernitani sono stati chiamati a candidare le proprie idee per rivoluzionare gli spazi pubblici abbandonati o sottoutilizzati dei quartieri. Più di 20 le idee che sono arrivate e oltre 17 gli spazi candidati in città. Proclamata l’idea vincitrice “Orti Mercatello” è stata avviata ad opera del collettivo Blam la fase di co-progettazione aperta ai cittadini, culminata nella Summer School. L’area oggetto d’intervento, quest’anno, è situata lungo via Carnelutti, nel Quartiere Europa, e comprende due lotti verdi in abbandono. In particolare, un ex-campo da calcio e un lungofiume. La proposta era quella di creare degli orti urbani condivisi con l’installazione di attrezzature, anche ludiche, per realizzare un vero e proprio luogo dello stare.

Un progetto ambizioso che ha visto nel festival “We Make city” solo il suo battesimo. Dopo operazioni di bonifica e pulizia, dopo pratiche e burocrazia, ecco che ha preso forma “L’ONDA”, una struttura temporanea che più che un’istallazione è la promessa ad andare avanti. Collocata proprio all’ingresso di quell’area verde che, un domani, accoglierà l’orto, raffigura un moto che è iniziato e che, presto, invaderà tutta la città. Almeno è questo quello che sperano gli architetti di Blam. Ma non solo, è anche il risultato del processo di collaborazione riuscito tra cittadini e tutor “addetti ai lavori” (“orizzontale” di Roma, “zapoi” di Napoli). Partire da uno degli elementi cardini della zona, l’acqua, per collegare due aree abbandonate e servendosi della partecipazione e delle idee dei cittadini. La lotta al degrado urbano passa per la collaborazione. Dopo il “Montevergine Park”, un’area di biodiversità nata nel cuore del centro storico di Salerno, che continua a crescere giorno dopo giorno insieme alla sua comunità, un nuovo successo per il collettivo che ha fatto della rigenerazione la sua parola d’ordine. Esperimento riuscito.

Note: We Make City Festival & Summer School 2021 è un progetto di Blam in collaborazione con i main tutor orizzontale di Roma e il collettivo Zapoi di Napoli, realizzato con il contributo della Regione Campania – Direzione Generale Governo del Territorio, e con il contributo di: Fondazione Giacomo Brodolini Comunità di Innovazione FGB, Dipartimento di Architettura Diarc Unina dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Osservatorio Politiche Sociali UniSa dell’Università di Salerno, Fondazione Comunità Salernitana onlus.